La scorsa settimana si è conclusa la undicesima stagione di X-Factor, un talent show a sfondo musicale in cui di musica si parla ben poco, ma questo lo sappiamo tutti già dalla seconda edizione quindi okay. Sulla carta, il calmo e composto Licitra sconfigge i giovani coatti Måneskin che però Continua a leggere #37 I Måneskin piacciono a tutti e ti conviene accettarlo
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L’ormone impazzito: guarda Damiano nel video di Chosen
I Månskin non hanno vinto X-Factor ma hanno vinto i soldi del risarcimento di quando mi denunceranno per molestie.
Dopotutto se la tendenza è l’oggettoficazione della donna ma noi siamo per la parità dei sessi… Continua a leggere L’ormone impazzito: guarda Damiano nel video di Chosen
X Factor: L’unica cosa importante da sapere sui Jarvis
I talent sono una merda, la vergogna della musica, ce ne lamentiamo sempre tutti ma poi li guardiamo perché è sempre divertente vedere persone che litigano in TV e ridere ogni volta che si tirano in ballo concetti a caso tipo “non mi sei arrivato”, “non sei credibile”, “sei bravo ma non hai l’attitudine”, “vedo la tua anima”.
Si chiama intrattenimento ed è quello che è X-Factor. Attenzione, abbiamo detto intrattenimento, non musica.
Le audizioni dei talent però, loro sì che sono una vetrina per la musica. A ogni edizione ci fanno scoprire artisti validi come An Harbor e i Van Hautens. Questi artisti alla fine non vengono presi – fatta esclusione per Giò Sada che vince e l’anno dopo torna sul palco a suonare i NOFX – ma fanno successo lo stesso, o per meglio dire, si guadagnano la loro fetta di pubblico perché è giusto così.
I nostri beniamini di quest’anno erano i Jarvis, si insomma, quelli che li vedevi e dicevi “loro sono uno di noi”. E pensate che sono anche stati presi ma poi…bah, noi mica siamo persone serie che fanno discorsi seri…leggetevelo qui.
A noi comunque per ora (SPOILER, stay tuned!) non interessano tanto le dinamiche dell’intrattenimento televisivo per quanto possano essere giustificabili o vergognose; non vogliamo denigrare i talent e farli passare per il più grande male del mondo; a noi interessa la musica dei Jarvis e il fatto che abbiano girato un video in uno dei nostri posti del cuore, al Ligera. Ciao amichetti, siamo contenti che non siete a X-Factor così un giorno potremo chiedervi: cosa ne pensate delle uova?.
L’ormone impazzito: Giosada
Lo sappiamo, lo sappiamo: “i talent show sono il cancro della musica”, “non esce niente di buono da quei programmi lì”, “sono tutte cose pilotate”. Poi però i vostri giovedì sera (o le vostre domeniche se non avete Sky) li avete passati tutti sul divano, smartphone alla mano per commentare in diretta sui social e garantirsi i big likes, a guardare la faccia da culetto ciccioletto di Cattelan, a sfottere Skin perché non si capisce un cazzo di quello che vuole dire anche quando lo dice in inglese (che si presume essere la sua mother tongue) e a sentire i protagonisti del programma cantare cover improponibili pensando “se fossi stato io il giudice gli avrei fatto cantare “Hands Down”. A tutti. In tutte le puntate”.
Che poi se non arrivi al pubblico con Hands Down non sei degno di vivere, è da quello che si capisce se uno ha l’X factor o no. Tipo se riesci a cantarla tutta senza affogare nelle tue stesse lacrime hai vinto.
Sto divagando.
Noi abbiamo fatto così: abbiamo passato tutti i nostri ultimi giovedì sera a guardare XF9. Ma non ce ne vergognamo e lo diciamo apertamente e anche fieramente. Quest’anno poi ci è andata di lusso perché c’era Giosada.
Giosada è figo e infatti ha vinto.
Perché alla fine X Factor non lo si guarda per la musica, e non lo si guarda per supportare i No Blame e i Waiting For Better Days. Si guarda per vedere i manzi in alta definizione (w il progresso tecnologico!).
Se volevamo ascoltarci della buona musica ci mettevamo a letto con l’iPod, con Spotify o ci perdevamo negli angoli più imbarazzanti di YouTube, no? E se volevamo supportare i No Blame (che sono comunque un gruppo della madonna anche senza Giosada), i Waiting For Better Days o qualunque altra band underground italiana, prendevamo la macchina e andavamo all’Honky, al Circolone, alla Tenda o agli School of Rock, che non penso esistano ancora, ma era bello citarli. Invece il nostro unico scopo era rifarci gli occhi, anche perché, citando il detto popolare: giovedì gnocchi.
E torniamo a Giosada, che prima andava in giro a fare crabcore e, ad un certo punto, probabilmente a caso, si è ritrovato sul palco di X Factor (sempre a fare crabcore).
È arrivato alle selezioni con i capelli tipo post-sbronza ed un immenso handmade scollo a v alla sua maglia dei Fair Do’s (già questa è stata una grande conquista per il programma dai) e a Skin è evidentemente partito l’ormone, ma è riuscita a rimanere professionale e posata limitandosi ad un “sei carino” che nascondeva chiaramente un “ajskahufihoijicenugihreihhfjdjghk!!!!!” condito di bava.
Poi ai bootcamp ha cantato Free Fallin’ e lì basta, tutte conquistate, perché se prendi un manzo e gli fai cantare John Mayer, che volendo pure lui è un manzo, ti viene un doppio cheeseburger e a tutti piacciono i doppi cheeseburger (si, lo sappiamo che Free Fallin’ non è di John Mayer, ma di Tom Petty, però la maggior parte della nostra generazione la conosce per quello).
Poi lui è un po’ pop punk (niente è più pop punk dell’hc) quindi c’è pure il bacon.
Durante le puntate ha cantato sempre e solo cose belle e dignitose essendo pupillo di Elio, che dopo 9 edizioni del programma sembra essere l’unico a non trovare mai canzoni esageratamente di merda. E niente, Giosada ne è sempre uscito bene anche nella sfortunata volta in cui è finito in ballottaggio.
Ciò che non convince non ha niente a che fare con la musica; sono i suoi discorsi, che sono tipo quelli di Skin: non vogliono dire assolutamente nulla. O forse siamo noi che non l’abbiamo mai ascoltato; sapete non è difficile farsi distrarre da cose più interessanti tipo la barba.
L’inedito poi non ci ha colpito molto, però ci è piaciuto molto il cappello stilosissimo che aveva nella street performance e anche quando ha fatto i Doors e gli hanno messo il mascara, che più emo di così c’è solo bo Pete Wentz che si cala le braghe sul web.
Tutte queste parole per dire:
1) Bello
2) Bravo
3) Bello e bravo
4) Crabcore
SPECIALE: Sanremo.
Di Giuseppe Manfredi.
Che tempo fa a Sanremo?Finalmente un tempo decente. Sarà merito di Fabio Fazio? Sarà merito degli svariati euro che percepirà come ingaggio? Sarà merito di Carla Bruni? O dell’anti-valletta Luciana Littizzetto? Lasciando stare questi interrogativi, finalmente dopo anni ci apprestiamo ad assistere ad una edizione del Festival della canzone italiana particolarmente interessante. Continua a leggere SPECIALE: Sanremo.