“Le persone che “vendono i vestiti” e non si confezionano i vestiti da soli dovrebbero essere disoccupate.”
Scommetto che ci avete messo meno di 5 secondi a capire che questa frase è un’idiozia.
Se recensisci musica però la vita è una giungla e te ne sei sentite dire di ogni. Dai tempi di Frank Zappa che sosteneva che i giornalisti rock non sappiano scrivere a questa astro nascente del pop (che ha ricevuto solo commenti positivi tra l’altro) che peggiora la situazione minacciando la tua posizione lavorativa già precaria nell’era dell’internet.
Io non volevo fare la recensione di questo disco perché non ho niente di carino da dire a riguardo solo che i musicisti che l’hanno scritto e registrato volevano a tutti i costi una recensione.
Perciò vi dico di non ascoltarlo, che è una perdita di tempo.
Vi dico che è un disco banale, che non ha niente di particolare che possa spingere un orecchio allenato a parlarne nè bene nè male.
Sa di avanzi del giorno prima, quelli che mangi solo perché ti dispiace buttarli via… tipo la cotoletta impanata con le patate al forno: eri superfelice di mangiarla ieri, oggi invece…
Certo non ti fa schifo perché è una semplice cotoletta con delle semplici patate al forno, però non ti regala nessuna emozione.
voto: vai a scrivere pezzi belli e a suonarli bene invece di perdere il tuo tempo con le webzine che non ti vogliono bene!
Di Michela Rognoni Nei teen movie della Disney – che comprendono la quasi totalità dei film della mia Top 10 – di solito c’è un ragazzino abbastanza sfigato a cui viene un’idea di semplicissima realizzazione (fare un’audizione per partecipare a qualcosa, cominciare a praticare uno sport, boicottare la radio della scuola, fidanzarsi con il leader della boyband del momento), la mette in atto e nel giro di massimo 90 minuti ha un successo esagerato, rischia di perderlo a causa di un imprevisto e sistema tutto.
Aim A Trabolmeicher, siccome ha un nome di merda e siccome non è un teen movie della Disney, non è mai diventata un successo esagerato.
Però esiste da tre anni e direi che è un ottimo motivo per fare una festa. Continua a leggere SPECIALE: “Che Vita di Merda, Che Vita di Stenti”→
Quando la prima traccia di un disco comincia con: “Per quest’estate mammut” o stiamo parlando di qualche band di decerebrati oppure la penna è senza ombra di dubbio quella di Federico Dragogna, chitarrista e paroliere dell’alternative-rock band milanese: I “Ministri”.
Ministri che dopo varie peripezie e cambio di Label, finalmente tornano sui palchi di tutta Italia per presentare il loro nuovo lavoro intitolato “Per Un Passato Migliore”, uscito il 12 Marzo scorso in tutti i negozi di dischi.