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“Qualcuno ha una sdraio?” – State Champs + Knuckle Puck + Roam 28-29/09/2015

Di Sara Cavazzini

StateChamps-ticketEra ormai da troppo che non mi allontanavo dalla mia terra madre per un concerto (non è vero), quindi era tempo di prendere e andare a caso da qualche parte a vedere qualche band, le band in questione sono quelle del tour che tutti avremmo voluto anche in Italia, ossia State Champs, Knuckle Puck e Roam. Visto che andare in UK ormai è routine e non è più così divertente (o semplicemente avevo la sessione d’esami durante la parte UK del tour), la sorte ha voluto che stavolta le città prescelte per fare stronzate fossero Anversa e Parigi.

La giornata in territorio belga inizia con il sole, un sacco di verde e  un controllore del treno molto simpatico, e si rivela promettente già dalla spesa oltremodo ignorante al primo super mercatino trovato e qua vorrei soffermarmi per un paio di consigli: non andate in Belgio di lunedì perché è tutto chiuso e non prendete mai le insalate pronte dei supermercati.

Nel frattempo, tra i vari giri a caso per Anversa (ancora ad oggi non abbiamo capito se ci sia un centro della città) vediamo band che mangiano e che escono da negozi di dubbio gusto, soprattutto ci accorgiamo di non aver stampato i biglietti del concerto, ma grazie al progresso tecnologico non abbiamo avuto problemi.

Il locale è bello e piccolino, lo show è sold out, e entrando sentiamo che stanno passando i The Wonder Years ed è tutto molto bello; l’unica pecca del locale è che il palco è ‘incastrato’ tra i muri e non c’è backstage, quindi le band per salire/scendere devono passare in mezzo al pubblico, proprio nel punto esatto in cui c’eravamo posizionate noi, che peccato.

IMG_0064Dopo un breve giro d’ispezione al merch, quasi tutto straordinariamente brutto, iniziano subito i Roam. Gli inglesini sono senza dubbio simpatici e ottimi sul palco, il che mi fa quasi dimenticare che in realtà le loro canzoni non mi piacciano più di tanto. Durante il set presentano un pezzo nuovo, Cabin Fever, che più o meno rimane sempre la loro canzone tipo, e annunciano che tra un paio di mesi uscirà il loro album (speriamo sia bello) e che all’inizio del prossimo anno faranno un tour europeo, quindi state attenti amici che magari capita che finiscono per sbaglio qua. Il set si chiude con Head Rush, pezzone che piace davvero anche a me.

Il cambio palco porta disagio per varie ragioni: 1) i Roam sono belli e averli in continuazione accanto crea problemi 2) ripartono i The Wonder Years 3) Joe dei Knuckle Puck si avvicina al palco cantando Hey Thanks dei già citati The Wonder Years.

IMG_0063È la terza volta che mi ritrovo a dover raccontare un set dei Knuckle Puck e ancora adesso non trovo il modo di spiegare cosa fanno sul palco questi ragazzi.

Il set è strepitoso nonostante la mancanza di due canzoni che rendevano benissimo live come Your Back Porch e Bedford Falls. Iniziano con Disdain, primo singolo del nuovo album Copacetic, e poi subito come buttano li come se niente fosse But Why Would You Care? che secondo me come cosa non è molto onesta, cioè farmi crollare già alla seconda canzone è davvero crudele. Purtroppo i Knuckle Puck suonano molto poco, troppo poco, ma ci regalano pezzi un po’ da tutte le loro uscite; dall’ultimo album fanno True Contrite, che purtroppo anche live non riesce a convincermi e annoia un po’, e Pretense in chiusura di set, posto che forse sarebbe stato meglio riservare a No Good, che come penultima canzone è sprecata.

Per tutta la serata il pubblico è molto partecipe e sembra di essere ad una gara di stage dive, il vincitore è stato senza alcun dubbio un tipetto con la maglia bianca dei Roam che abbiamo nominato nostra persona preferita presente.

IMG_0062Arriva finalmente anche il momento degli State Champs, come sempre precisi e impeccabili sul palco, azzeccata l’apertura con la nuova All You Are Is History, così come tutto il resto della setlist (anche per loro purtroppo corta) e l’accoppiata Simple ExistenceEasy Enough è esagerata anche per i cuori più forti. Grazie alla posizione del palco per una volta si evita la scenetta che precede l’encore, visto che scendere e risalire sul palco sarebbe stato complicato, e il set si chiude con Losing Myself, bellissima, e l’immancabile Elevated, tutto molto bello.

Un pullman scomparso, un carissimo treno, un iPhone rubato e molte scale dopo, siamo a Parigi.

Visto che di come abbiamo passato la giornata presumo non ve ne freghi niente, evito di annoiarvi e arrivo al punto, ossia al concerto di quella sera. Dopo esserci riuniti con tutto il fantastico gruppo vacanze italiano, entriamo nel locale e da subito si percepisce il clima da Africa equatoriale che con il passare dei minuti non ha fatto altro che peggiorare.

Ad aprire la serata c’è una band del posto che si chiama Atlas For Home e ovviamente sono amici di Samir. Della loro performance non so dirvi molto, ma ad un certo punto hanno suonato la sigla di Malcom e di Friends e sono impazzita.

La serata prosegue più o meno come la precedente, con l’unica differenza, oltre alla temperatura del locale, che il pubblico francese non è preso bene e simpatico quanto quello belga.

Anche stavolta le band si comportano in modo ottimo sul palco, anche se le voci non si sono sentite bene come avrebbero dovuto. Sull’ultima canzone degli State Champs succede quella cosa odiosa in cui la gente sale sul palco e lo invade e rovina tutto, però vabbè.

In conclusione: non importa in che paese sei o con chi sei o che band vai a vedere, l’importante è non farcela mai

SETLIST:

ROAM
Warning Sign
Over Your Head
Foresight
Nothing in Return
Cabin Fever
You Never Said
519
Safeguard
Head Rush

KNUCKLE PUCK
Disdain
But Why Would You Care?
Oak Street
Gold Rush
True Contrite
No Good
Pretense

STATE CHAMPS
All You Are Is History
Remedy
Secrets
Prepare to Be Noticed
Deadly Conversation
Simple Existence
Easy Enough
Nothing’s Wrong
Hard to Please
Losing Myself
Elevated

AIM goes to France!

Di Giorgio Molfese

Ormai lo sapete, sono sempre quello che si prende i vari “stai zitto tu che ascolti band francesi” da Denise, e per sfatare il mito del “Francia aka Schifo” ho deciso di buttare giù questo specialino su qualche band sconosciuta e non, francese, che voi DOVRETE ascoltare per forza, in modo da capirci qualcosa in più e magari farvi una cultura, stolti! Continua a leggere AIM goes to France!