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REVIEW: “Steady Glow” by In Her Own Words

Di Giorgio Molfese

Partiamo con una questione che mi preme affrontare: se ancora vi chiedete chi sono gli In Her Own Words allora c’è un problema di base. Sembrano una band nuova e uscita da poco ma in realtà i ragazzi di Los Angeles sono attivissimi da ormai quasi un decennio. Sono passati dal semi-easycore di Brand New Me (2010) al pop punk aggressivo e emozionale di Everything I Used To Trust (2013). Dopo il convincente Bad Weather (2015) la band viene notata finalmente da InVogue Records e pubblica Unfamiliar (2016), secondo full lenght della band che riscuote un discreto successo.

Fino a questo momento praticamente tutto il materiale della band era stato prodotto dai fratelli Poncet (Chunk! No, Captain Chunk!) e niente, tutto bene, band della vita.

Il 12 aprile 2019 gli In Her Own Words si rituffano nella scena con il nuovissimo album Steady Glow, anticipato dalla bellissima Serotonin, dalla malinconica e dolorosa title track scritta dal vocalist Joey per il padre scomparso due anni fa e da Rosé by The Ocean, pezzo rilasciato in collaborazione con l’organizzazione non-profit To Write Love On Her Arms. Se questa recensione si fermasse qui sarebbe tutto perfetto, voto dieci e lode. Purtroppo però il resto del disco ha dei chiari problemi di originalità, di suoni e produzione in generale. Qualsiasi altro pezzo di Steady Glow, aldilà dei singoli, non è a livello di una qualsiasi canzone precedente della discografia di Joey Fleming e bandmates.

Basta premere play e ascoltare la opener Out Of Focus per capire un po’ tutto. La batteria è veramente molle, come tutti i suoni in generale. Melodie scontatine e pezzo che non rimane impresso.
Stesso destino per più o meno tutte le altre tracce del disco. February Weather si salva in corner ma niente di eccezionale, bella invece Delicate che ci fa tornare ai tempi d’oro della band con una strofa melodica e ben pensata.
Wonder e Sleep It Off le salvo a priori ma gli In Her Own Words con le ballad giocano sempre in casa, tante lacrime e nient’altro da dire.

Il problema di questo album è che quasi ogni pezzo potrebbe essere la tipica traccia numero 7 di un disco da 12, quella che nove volte su dieci non ti dice niente. Inoltre l’assenza di Bertrand e Eric Poncet si fa sentire pesantemente, ma questo magari ruota intorno ai gusti personali di ogni ascoltatore.
Il salvabile è salvato da Joey che ha probabilmente una delle voci più belle della scena mondiale.
Seguo gli In Her Own Words da nove anni, c’è sempre stata una crescita costante della band ma alla fine di Steady Glow ho la sensazione che si poteva davvero fare di meglio; non è tutto da buttare chiaramente ma dopo la closure riesco solo a pensare ad un deciso, non voluto, passo indietro.

Voto: 6.5/10

“Unfamiliar” by In Her Own Words

Di Giorgio Molfese

unfamiliar.jpgIl 14 Ottobre è uscito, almeno per quanto mi riguarda, uno dei dischi più attesi del 2016. Dopo 4 Ep, di cui uno acustico, gli In Her Own Words hanno finalmente deciso di regalarci Unfamiliar, debut album della band californiana che in questi anni, dal 2010 ad oggi, si è fatta conoscere nella scena alternative mondiale grazie a tantissimi live in giro per il mondo. Continua a leggere “Unfamiliar” by In Her Own Words

“Bad Weather” by In Her Own Words

Di Giorgio Molfese
in her own words
Bonjour amici miei!
L’11 Settembre oltre ad essere la data d’uscita del disco più chiacchierato dell’anno (Bring Me The Horizon), è stata anche la data del release del nuovissimo EP degli In Her Own Words, band a cui sono molto affezionato e che dal 2010 fa tremare camera mia.
Bad Weather è il quarto EP della band di Los Angeles, e come gli IHOW stessi hanno scritto sui social, è solo un antipasto prima del full lenght a cui stanno lavorando. Continua a leggere “Bad Weather” by In Her Own Words