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College Party Bologna – 28 Oct. – La Festa delle Matricole

di Martina Pedretti

Anche quest’anno è tornata la festa più attesa da tutti quanti: il College Party Bologna! A settembre eravamo presenti ma non troppo quindi il live report è sfuggito alla digitazione, ma questo mese siamo stati attenti a tutto!

La serata è dedicata alle matricole e al loro terribile arrivo nel mondo universitario. All’entrata vengono infatti distribuiti adesivi con scritto “Hello, my name is…” su cui appunto si scrive il proprio nome, o comunque qualcosa che richiami al proprio malatissimo essere interiore. Arriviamo in tempo per vedere suonare la band campana Tidus Is Alive, un gruppo di ragazzi con tanta voglia di suonare che riesce a catalizzare il pubblico. Con un’energia pazzesca e una padronanza degli strumenti non scontata per altre band, conquistano le orecchie di tutti, strizzando l’occhio alle sonorità easycore di alcune delle band più conosciute nella scena.

E’ tempo di dirigersi nella nostra amata saletta “pop punk”, come ci piace definirla. Si fanno un paio di foto al photo wall e poi si aspetta con trepidante ansia il dj set di Baroni, chitarrista dei Why Everyone Left. Per ingannare l’attesa ascoltiamo alcuni dei brani dei dj precedenti, un po’ troppo indie e pop rock per i nostri gusti, ma molto più ballabili delle nostre canzoni cattive. Dal nulla partono “Chlorine” dei Trophy Eyes e “Blame It On This Song” dei Chunk! No, Captain Chunk! (che fa volare via il nostro Giorgio). Anche “Honey” dei Moose Blood e “LA Devotee” dei Panic! At The Disco ci fanno perdere il lume della ragione, insieme a un brano di cui proprio non conosco il nome, ma penso fosse dei Neck Deep. Parte anche la canzone dell’estate “Voldemort” dei With Confidence, e questa volta viene colpita la nostra Ilaria, insomma se tutta la redazione fosse stata presente saremmo morti uno per uno.

Il College Party è la festa più bella dove stare con tutti gli amici che vengono da tutta l’Italia apposta per far festa e cantare mezzi ubriachi, o completamente ubriachi. Non perdetevi il prossimo appuntamento: il 25 novembre, in occasione dei 10k like della pagina suoneranno Adam Kills Eve e Soliders Of A Wrong War.

College Party – 27 May. – Toga

di Martina Pedretti

13138890_1114161341974483_2855272273481563864_nE’ arrivato anche l’ultimo College Party Bologna della stagione, e quest’anno non ce ne siamo persi nemmeno uno. Frequenza massima. Per quanto la sottoscritta si ritrovi, come ogni anno, il party di chiusura il giorno prima di un esame (sì ci fanno fare gli esami di sabato), quest’anno c’erano i nostri amici sittingthesummerout ad aprire la serata e quindi è stato d’obbligo fare una capatina. Continua a leggere College Party – 27 May. – Toga

College Party Bologna – 29 Apr. – April Fool’s

di Martina Pedretti
college.jpgLa scorsa settimana abbiamo partecipato al nostro solito appuntamento dell’ultimo venerdì del mese: il College Party. Se non sapete cos’è non chiedetevelo, alzate le chiappe e venite a scoprirlo a Bologna. Continua a leggere College Party Bologna – 29 Apr. – April Fool’s

College Party Bologna – 25 marzo – Spring Break

Di Martina Pedretti
collegelive“Il lupo perde il pelo ma non il College Party” dice il famosissimo proverbio. Per questo ogni santissimo ultimo venerdì del mese ci si trova a Bologna per partecipare al miglior party che l’Italia abbia mai offerto ai suoi abitanti.

Questo mese salgono sul palco One Last Yard da Bologna e i cari Why Everyone Left da Modena, che hanno appena rilasciato il loro secondo EP “Been Home Enough”.
I One Last Yard sembrano ormai aver definitivamente annesso Tatto, voce anche dei Nobody Will Care, alla band. Il loro set fila liscio tra brani pù vecchi e alcuni del recente EP “Pop Is Dead, Punk Is Buried Deep”, la solita cover di Jessie J “Price Tag” in versione easycore e un carichissimo featuring con Alex dei Damn City.
Con in sottofondo qualche brano degli As It Is, Seaway e Neck Deep, i Why Everyone Left preparano il palco che poco dopo solcheranno. Il pubblico non ci mette molto a scatenarsi visto che la band apre le danze con “Pack Your Sh*t” seguita da un nuovo brano “The Only Promise”. Non possono nemmeno mancare i loro vecchi brani e la cover di “Accidentaly in Love” che carica sempre tutti i giovani moshatori, anche se molti di loro sono un po’ ubriachi. Migliorando di volta in volta, i Why Everyone Left si dimostrano come sempre la miglior band pop punk in circolazione.

Dopo il concerto è tempo di andare a far festa in saletta, dove si possono sempre ascoltare tanti bei pezzi pop punk. A questo giro restiamo tutti stupiti dal sentire brani che non erano mai stati riprodotti dentro quelle quattro mura. La nuovissima “Paranoia” degli A Day To Remember, l’eterna “Sonny” dei New Found Glory e due brani che fanno rispettivamente collassare a terra le due professionalissime rappresentanti di aim a trabolmeicher: “Serpents” dei Neck Deep e “Into Your Arms” dei The Maine, nonostante sia un pezzo che alla persona che si è gettata non vada a genio in quanto canzone da fan facili (ora sta a voi indovinare chi si è gettato sul suidicio pavimento del Millenium e per che cosa). Ci sono stati anche alcuni brani fondamentali delle band quali Don Broco, blink-182, State Champs, Sum 41, Good Charlotte, Escape The Fate e Bring Me The Horizon. Poi hanno messo su “All Star” non coverata dai Chunk! No, Captain Chunk ed un altro esponente di aim a trabolmeicher ha avuto gli occhi puntati su di sè, mostrando grande delusione sul volto (chi potrebbe essere???)

Con questi quesiti ci salutiamo e ci vediamo venerdì 29 aprile con Rising Over e The End At The Beginning! Siateci!

College Party Bologna – 26 Feb. – Late Night Carnival

di Martina Pedretti

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Questo mese non vedevamo proprio l’ora di andare al College Party, sia perchè eravamo tutti reduci dalla sessione invernale, sia perchè avrebbero suonato i nostri amici Raise Your Fall e Traveller’s Tales. Il tema della serata, rispettato da pochi coraggiosi, è appunto il Carnevale, e tutti i membri delle band fanno sfoggio delle loro doti pazzerelle vestendosi nei modi più bizzarri. Continua a leggere College Party Bologna – 26 Feb. – Late Night Carnival

DRUNKEN REPORT (alcohol free): Kris Roe @ Legnano/Bologna 21&22-01-16

di Chelli

fattyCome ormai ben saprete, ogni volta che c’entrano gli Ataris io vado di matto e faccio cazzate (lo testimoniamo i report di quando abbiamo fatto 123 su 4 date, quando sono andata a new york per la reunion, e questa intervista a caso).
Questa volta le cose sembravano semplici perché la data più vicina era ad un tiro di schioppo dal mio paese sperduto nelle campagne, al Circolone di Legnano, luogo di molteplici serate finite rotolandosi a terra dal ridere (tipo questa, oggi facciamo revival). Ma ovviamente non bastava.

Il 22 gennaio era guarda caso il quarto venerdì del mese e sappiamo tutti che “quarto venerdì del mese” significa College Party Bologna e dove c’è College c’è Sara, quindi se due più due non fa sette, Kris al Freak Out + Sara al College Party = io che regalo dei soldi alle ferrovie italiane e li seguo entrambi.

Sono contentissima, davvero, che We Live e Linoleum mi abbiamo portato il mio Ciccio al Circolone, ma hanno sbagliato due cose: scrivere cose senza senso ogni 3 minuti ogni giorno per due mesi sull’evento di Facebook, e scegliere le band in apertura che non c’entravano niente e infatti al posto di sentirle e supportare la scena sono stata seduta sugli sgabellini altissimi a parlare con gente e fare cose.

kris legTime travelliamo a quando Kris sale sul palco e inizia a suonare: io ovviamente ero davanti a perdere l’uso dell’udito di fianco alle casse solo per poter appoggiare il giubbotto sul palco, lui era ovviamente sul palco perché se no di cosa staremmo parlando? La cosa strana era la sua presa bene esagerata.

Inizia con “In This Diary” e si torna indietro di una decina di anni, spariscono le rughe e spuntano i brufoli, gli iPhone si trasormano in Nokia 3330 e gira voce che in TV si siano messi a trasmettere Buffy!

Si prosegue con tutti quei brani che hanno segnato la nostra adolescenza, per di più tratti da Blue Skies e da So Long, Astoria… è dal 2009 che quando ogni volta ci propina questi pezzi vecchi e mai niente di nuovo perché Graveyard of the Atlantic è stato scritto e registrato in Molise (probabilmente lì è stato addirittura pubblicato ed è già disco di platino), ma a noi sentire queste canzoni ci ammazza sempre di feels.

Ed è così che i polmoni esplodono su San Dimas, Fast times at Dropout High e I.O.U One Galaxy. La presa bene di Kris lo spinge addirittura a farci fare i coretti su Boys Of Summer : ha persino pensato di farci uno scherzone per vedere se sapevamo dire “you’ve got your hair slicked back and those”, ovviamente non lo sapevamo dire e lui ci prendeva in giro, peccato che abbia poi cantato “sunglasses on baby” mentre in quel ritornello è  “wayfarers” e non “sunglasses”, ah Ciccio, cosa mi combini.

C’è il tempo anche per aneddoti divertenti sulle ex fidanzate, sulle richieste di canzoni esageratamente ricercate (tipo elvis was a skinhead, se qualcuno nei prossimi anni gliela richiede davvero lo sposo) e robe divertenti del genere. Sorpresa sorpresina: c’è anche una nuova canzone, dedicata alla nuova fidanzata Corey che io ho ovviamente ben creepato su instagram fin dall’inizio e posso con certezza dire che è la sosia di Kate Micucci (la fidanzata di Raj in Big Bang Theory). La canzone suonata così in acustico sembra esageratamente country ed il testo è esageratamente cheesy quindi a me piace da morire poi vedete voi.

I pezzi esageratamente fighi della serata sono stati Losing Streak e My Hotel Year, poi vabbè in So Long, Astoria è sceso a suonare in mezzo a tutti e lì era impossibile non star male.

La sua voce era più potente del solito, ha suonato tutto benissimo, niente problemi tecnici, niente cazzate, e aveva proprio quella sparkle che rende tutto “this night was too good to be true”.
La roba che mi ha fatto più ridere del post concerto è stato “prendete gli adesivi, sono gratis, prendetene tanti perché pesano a portarli in giro”.
Sono tornata a casa contenta e morente dalla voglia di rivederlo il giorno dopo.

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Solo che le cose non sono andate proprio come previsto. Sapevamo che la Corey era tornata a casa e che quindi lui sarebbe stato triste, ma soprattutto pensavamo ci sarebbe stato. Nel senso, al Freak Out per il soundcheck, o almeno per le dieci e mezza, orario in cui avrebbe dovuto iniziare a suonare. Invece no, lui era in giro perso per le strade di Bologna, con la sua chitarra ed il suo cappello stile vacanza a Porto Cervo (io me lo immagino anche con un sorriso ebete), che camminava spensierato, il che gli avrà certamente fatto bene visti i chili di troppo accumulati negli ultimi anni (gli stessi che l’hanno spinto a vendere su Ebay il giacchetto di jeans del video di In This Diary). È anche stato avvistato al McDonald’s nonostante lui avesse detto “mi fanno schifo i fast food, l’unica cosa del Mc che mi piace sono i macarons” (in un’intervista che non abbiamo mai pubblicato tra l’altro). C’era qualcosa che non quadrava! Cioè, non ci crede nessuno che non ti mangi gli hamburger Ciccio!

Pensate che ridere se Kris Roe legge sta cosa e la traduce con Google Translate.

Finalmente arriva, sorridente, come se nessuno della gestione del locale lo stesse odiando ed il fonico non avesse poi risposto “no” alle sue richieste di alzare/abbassare le cose in spia.
A questo disagio si aggiunge una chitarra che si scorda continuamente, le parole delle canzoni sparate a caso ed un pubblico molto poco partecipe (a differenza di quello di Legnano in cui tutti sembravano miei cloni superfangirl esaltati, BRAVI TUTTI).

L’ultima cosa però non è colpa di Kris, è colpa del locale, due errori fondamentali anche qui: 1) Kris Roe in apertura ai The Membranes? Non sono generi un po’ diversi e generazioni di ascoltatori un po’ diverse? Tipo che nessuno dei presenti era interessato ad entrambe le band? 2) Una volta arrivata tardissimo al College, degli abitanti di Bologna e dintorni mi hanno chiesto “Ma come mai così tardi?” “Ero a vedere Kris Roe al Freak Out!” “Davvero? Io vado a vederlo a Cesena domani e invece lui ha suonato a Bologna? Ma c’era l’evento di Facebook?”
Prendetelo come un consiglio per il futuro.

kris boloOvviamente nonostante tutto ci sono stati gli highlight tipo Better Way e la chiusura con i Anderson, si parla di Anywhere But Here, mica si scherza! Solo che “chiusura con Anderson” significa “non chiusura con So Long, Astoria” e non fare So Long, Astoria credo sia considerato reato in almeno 49 stati degli USA (il 50esimo è l’Indiana, lì se chiude con Anderson son contenti anche se la citazione non è tanto felice).
Insomma bello lo stesso però disagio quadruplicato.

Non mi resta che ringraziare Canthc sia per l’aperitivo col tè caldo da Ken, sia perché senza di lui o non vedevo Kris o morivo al Freak Out senza mai raggiungere l’immenso disagio del College Party di cui vi parlerà un’altra persona in un altro momento.

Ah, Kris ha detto che tornerà full band a fine anno o a inizio anno prossimo. Però aveva anche detto che Graveyard Of The Atlantics sarebbe uscito nell’estate del 2009.