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REVIEW: “Beside Myself” by Basement

di Elisa Susini

I Basement hanno pubblicato in data 12 ottobre 2018 il loro quarto album, Beside Myself, secondo per la band sotto l’etichetta Fueled by Ramen. Dall’hardcore melodico di Songs About the Weather del 2010 tante cose sono cambiate; la band inglese è diventata di portata internazionale, ed è riuscita ad andare avanti mantenendo intatte le influenze grungy e alternative, adattandole alla scena moderna.

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TOP 10: BEST RECORDS OF 2016 (Sara)

Di Sara Cavazzini

meDopo le grandissime delusioni e le immense gioie che lo scorso anno mi aveva riservato, nel 2016 è stato difficile ascoltare dischi nuovi non partendo con una fastidiosa sensazione di rassegnazione e timore di non trovare nulla di buono. In effetti mediamente le uscite di quest’anno sono rimaste ad un livello inferiore rispetto a quelle degli ultimi due, ma c’è da dire che almeno in questi 12 mesi l’unico disco che davvero non ha soddisfatto le mie aspettative è stato quello dei Moose Blood. Mi sono dilungata con gli album (ben 15) perché, a parte i primi due che sono i vincitori indiscussi del premio “disco dell’anno” e i quattro che li seguono che mi hanno devastato la vita in questo anno, tra gli altri non riuscivo a decidere un ordine ben preciso e non mi sembrava giusto lasciarne fuori qualcuno.

Ne ho lasciati fuori altri, perché sono cose che interessano solo a me, quindi apro l’angolo consigli: Shane Henderson, cantante dei Valencia, che si fa chiamare Promise Of Redemption per il suo progetto acustico e non vi sto a raccontare tutta la lunga storia di come e perché nasce, sappiate solo che fa piangere, ma se vi va di ascoltare Where You Ought To Be, il suo nuovo album, secondo me la vita vi migliora un po’; anche i miei pupilli Night Riots -che sono anche i pupilli di Andrew McMahon- hanno pubblicato un nuovo full lenght, Love Gloom, e le ultime tre canzoni in particolare fanno volare.

Mi sono presa la libertà di fare anarchia e esagerare con la classifica degli album perché non avevo come gli altri anni EP che mi siano piaciuti così tanto da farne una classifica, l’unico per me degno di nota uscito quest’anno è quello di John The Ghost, ovvero il cantante dei The Maine che fa cose acustiche e un libro e penso di non dover dilungarmi in altre spiegazioni.

Che poi a dir la verità l’album che ho ascoltato di più quest’anno è I like it when you sleep, for you are so beautiful yet so unaware of it dei The 1975, ma penso che non sia questo che vogliate sapere dalla mia classifica.

Una cosa divertente è che la canzone dell’anno è uscita ad agosto, ma non è in un album uscito quest’anno, bensì in uno che sarà probabilmente tra i migliori del 2017,  la canzone in questione è Lookers dei Menzingers e il loro nuovo disco After The Party uscirà a febbraio. Quindi facciamo che la canzone dell’anno è Aquasun dei Basement.

La smetto, ecco la classifica:

15) Milk Teeth – Vile Child

14) Pity Sex – White Hot Moon

13) Taking Back Sunday – Tidal Wave

12) Columbus – Spring Forever

11) Real Friends – The Home Inside My Head

10) Tiny Moving Parts – Celebrate

9) Jimmy Eat World – Integrity Blues

8) American Football – American Football LP2

7) Weezer – Weezer (White Album)

6) The Summer Set – Stories For Monday

5) Somos – First Day Back

4) Basement – Promise Everything

3) Modern Baseball – Holy Ghost

2) Trophy Eyes – Chemical Miracle

1) Joyce Manor – Cody