Archivi categoria: Drunken Reports

Perdoname madre por mi vida loca

“RUBRI-GIO #2: MA LA CONOSCETE QUESTA BAND?” – Dorm Patrol

di Giorgio Molfese

Band: Dorm Patrol

Genere: Pop punk, punk rock

Oh rega ciao! Sono di nuovo io, il vostro aimichevole Giorgio di quartiere, e oggi per la “RUBRI-GIO: MA LA CONOSCETE QUESTA BAND?” vi consiglio di fare un viaggetto in Svezia. Se vi piace il pop punk super travolgente, super preso bene e pieno di tupatupa, non potete assolutamente perdervi i Dorm Patrol. Continua a leggere “RUBRI-GIO #2: MA LA CONOSCETE QUESTA BAND?” – Dorm Patrol

Drunken Report: The Menzingers + Pup + Cayetana @ Locomotiv, Bologna 09-02-18

Quello dei The Menzingers era uno dei concerti che aspettavamo con più impazienza. Perché eravamo sicuri di aver beccato tutti i nostri amici provenienti dai luoghi italiani più disparati, ma soprattutto perché sono una band della madonna. Per non parlare dei supporter: Pup Cayetana.  Continua a leggere Drunken Report: The Menzingers + Pup + Cayetana @ Locomotiv, Bologna 09-02-18

In Fest @ Circolo Magnolia, 13-06-17

di Michela Rognoni

infest3*Suuuuuunshiiine* è l’unico modo possibile per iniziare a parlarvi dell’In Fest, il festival più caldo dell’estate perché effettivamente c’era troppo sole e ci si scioglieva sull’asfalto appena fuori dal parco. E pensare che ci sono dei pazzi che hanno passato lì la notte, regaz non so come ce l’abbiate fatta a farcela, vi stimo molto. Continua a leggere In Fest @ Circolo Magnolia, 13-06-17

THE FEST 15: I 10 Migliori Set (Su 400 e Passa)

Di Samir Batista
Processed with VSCO with f2 preset

Il 2016 è magicamente diventato l’anno dei sogni quando a fine Agosto mi sono accorto che sarei stato in America nel periodo di fine Ottobre, e che grazie a delle bellissime persone della mia amata Milano, avrei avuto l’occasione giusta per andare finalmente al THE FEST in Gainesville, Florida.

Ma questo THE FEST, cos’è? Il FEST è, come si deduce dal nome, un festival, che si svolge da ben 15 anni a questa parte in una cittadina nel nord della Florida, conosciuta principalmente per il suo importante team di college football (americano, non quello coi piedi che piace a noi), di nome Gainesville. Organizzato dai capi della No Idea Records, il FEST si distingue per essere un festival molto underground, un punto di incontro per qualche migliaia di punk rockers da tutto il mondo. L’anno scorso le stime arrivavano ai 10 mila. Crescendo ogni anno, il FEST è un mix di punk rock, principalmente quello per uomini barbuti con tanti sing-along, tanti “ooooh-uoooh”, chiamiamolo orgcore, per non perdere troppo tempo, ma anche tanto hardcore, tanto emo, e un po’ di pop-punk, senza dimenticare i tanti artisti che suonano in acustico, ed altri generi impossibili da definire.

Ha una particolarità, perché al contrario dei festival che conosciamo noi in Europa, che sia il Groezrock per i fan del punk rock, o il Reading & Leeds in Inghilterra per gli amanti di tutti i generi, THE FEST non si svolge in un campo nel nulla. Invece, si svolge nel bel mezzo di questa cittadina, dove nel giro di 3 o 4 isolati ci sono circa 15 locali. Da venerdi a domenica, l’ultimo weekend di Ottobre come tradizione dal FEST 2 in poi, un paio di centinaia di band si esibiscono in contemporanea e mettono su dei gran concerti. A parte una venue all’aperto per le band un po’ più grandi, la Bo Diddley Plaza di Gainesville, tutto il resto accade dentro quei localini, piccoli, medi e anche un attimo più grandi, dove io amo andare in tutto il mondo. Come se non bastasse, da quattro anni a questa parte, il FEST si è allungato di due giorni all’inizio, dove una selezione delle band che suoneranno poi a Gainesville si esibisce prima nel quartiere Little Ybor di Tampa, sempre in Florida, in un formato simile ma ridotto.

Per me, è il paradiso. Quest’anno, dopo averlo sognato per diverse edizioni, mi ci sono ritrovato nel bel mezzo anche io per tutti e 5 i giorni. Le band erano quasi 400, ed anche se non era assolutamente possibile vederle tutte, proprio fisicamente, me ne son viste abbastanza. Qui sotto i 10 migliori set a mio avviso, senza nessun ordine particolare se non alfabetico.

Processed with VSCO with c1 presetAntarctigo Vespucci @ Cowboys (Sabato, a Gainesville)
Una band con Chris Farren e Jeff Rosenstock non può non essere un highlight. Il Cowboys, il più grande locale al chiuso di quest’edizione, che si è fatto notare principalmente per uno staff poco cortese, non è riuscito a fermarli. Il set è stato divertentissimo, pieno di sintetizzatori e sorrisi. Jeff l’ho poi rivisto il giorno dopo con il suo progetto personale, molto intrattenente anche quello, ma in coppia con Farren vince tutto.

Bong Mountain @ Palomino (Domenica, a Gainesville)
Quella del set dei Bong Mountain è l’esempio di FEST experience. Il FEST è bello proprio perché si scoprono band piccole, quasi nuove, che riescono a suonare davanti ad un Processed with VSCO with f2 presetpubblico che altrimenti probabilmente non vedrebbero, ubriaco e preso bene. Questi ragazzi del Michigan hanno rilasciato il loro primo EP a inizio anno scorso, sono pieni di sing-along, una band perfetta per il FEST. Per entrare, abbiamo dovuto anche fare fila per un attimo. Quando siamo entrati, abbiamo visto solo birre in aria e sentito più il pubblico che il gruppo. Un momento da ricordare, per noi e per loro. Teneteli d’occhio che sono bravissimi.

Chixdiggit @ High Dive (Sabato, a Gainesville)
Prima del FEST, i Chixdiggit li conoscevo di nome perché sono in giro da circa 25 anni (ma sembrano dei ragazzini), e nella mia vita avrò sentito due pezzi loro, per caso, su qualche compilation. Invece mi ritrovo a vederli tra una band e l’altra e ci rimango. Battuta su battuta, pezzo divertente dietro pezzo divertente, con cambio di bassista ogni due o tre pezzi. Risate a non finire, finito il set mi son detto subito che era per forza stato uno dei migliori.

Dead to Me @ The Orpheum (Giovedi, a Tampa per il PRE-FEST)
I Dead to Me per me rimarranno la band simbolo di questo FEST. Quasi per caso, io ed i miei compagni di disavventure Mattia e Bea abbiamo finito per vederceli quattro volte in quattro giorni. Al quinto e ultimo giorno ci siamo sentiti un po’ spaesati quando abbiamo Processed with VSCO with p5 presetcapito che non li avremmo visti ancora un’altra volta. Su tutte le 4, scelgo la prima. Per me era la prima volta. Loro son tornati da pochissimo col chitarrista/cantante originale Jack, con cui hanno prodotto i due lavori migliori, il full-length Cuban Ballerina e l’EP Little Brother. I pezzi che han suonato provenivano principalmente da questi due, erano felicissimi, Chicken (bassista e cantante) sembra aver superato per ora i problemi di tossicodipendenza, e la gente sotto il palco era ancora più emozionata. La voce (che a 5 giorni dalla fine del tutto non ho ancora ripreso del tutto), ho cominciato a perderla proprio con questo set.

Direct Hit! @ High Dive (Sabato, a Gainesville)
L’High Dive è diventato velocemente il mio locale preferito perché per le ultime due sere è stato l’unico a permettermi di bere nonostante i miei 20 anni (in USA te ne chiedono 21, lo san solo loro il motivo). Sabato e Domenica sono stati chiusi qui. Proprio Sabato ci siamo intrufolati dopo una attesa in fila non cortissima mentre cominciavano i Direct Hit!, una band che passa spesso anche dall’Italia e che ti intrattiene sempre. Al FEST sembrano essere a casa, la gente lancia birra in aria e canta tutti i pezzi. E pensare che sono scesi in Florida per stare solo 6 ore e poi ripartire.

Free Throw @ Cowboys (Sabato, a Gainesville)
Subito dopo il set degli Antarctigo Vespucci di cui parlavo prima, prendono il palco i Free Throw. Loro fanno quel twinkly emo che va tanto, pieno di tapping e cose complicate alla chitarra (infatti ne hanno 3). Il pubblico probabilmente è quello più giovane che ho visto fino ad ora, e appena parte la musica si impazzisce. Nonostante i troppi riferimenti ai memes e al gorilla Harambe, il set dei Free Throw sarebbe da invidiare per qualsiasi band. Forse, solo forse, secondi dietro ai Menzingers. Però basta coi memes, dai.

Masked Intruder @ Crowbar (Giovedi, a Tampa per il PRE-FEST)
Per fare gola a chi vuole andare solo ai tre giorni di FEST vero e proprio, per il PRE-FEST alcune band decidono di fare dei set speciali. I Masked Intruder quest’anno sono una di quelle, e suonano interamente il loro primo full-length, self-titled, il mio preferito. I Masked Intruder, se li avete mai visti lo sapete, sono una delle band che più intrattiene nel punk rock odierno, anche grazie a Officer Bradford e il suo collega, vestiti da poliziotto e armati di manganello, che però a una certa decidono di denudarsi e fare stage diving senza interruzione. Finito l’album e con dei minuti ancora rimasti, suonano una cover dei NoFX e una dei The Outfield.

The Menzingers @ The Wooly (Venerdi, a Gainesville)/Bo Diddley Plaza (Sabato, a Gainesville)
Rompo le due regole che mi ero imposto: un set per band, senza dare il vantaggio a nessuno. Ma per i Menzingers queste eccezioni si fanno. Due settimane prima del FEST, mentre guardavo gli slot in cui c’era scritto MYSTERY SET, mi dicevo “cazzo, sai che figata che siano i Menzingers uno di questi, e che non facciano il loro album ‘On The Impossible Past’ completo, quello fantastico, quello che ti cambia la vita”. Ci ho riso sopra. Durante uno dei due giorni di PRE-FEST, condivido questa mia ipotesi con i miei compagni di viaggio e ciProcessed with VSCO with m3 preset scherziamo su. Il venerdi mattina, nel traffico che separa Tampa e Gainesville, vado su Twitter e leggo che in occasione del 10mo FEST di fila per la band della Pennsylvania, faranno proprio questo. Io e Mattia esultiamo, e dopo aver visto mezzo set degli Off With Their Heads ci mettiamo in fila un’ora prima, non potevamo non entrare e pur di andarci ci siamo anche persi la reunion dei Latterman. Io non me ne pento, il set è stupendo, io mi distruggo un ginocchio mentre faccio crowd surfing, e perdo definitivamente la voce. Niente male per cominciare il FEST vero e proprio. Il giorno dopo poi ce li rivediamo nello stage grande all’aperto, il Bo Diddley Plaza, e di nuovo si prendono tutto e se lo mangiano (assieme alla torta per festeggiare i loro 10 anni al FEST). Se tutti ascoltassero i Menzingers, il mondo sarebbe un luogo migliore.

Off With Their Heads @ High Dive (Domenica, a Gainesville)
Dopo i Dead To Me, gli Off With Their Heads sono la band che ho visto più volte durante questo FEST, non male visto che erano ancora nella lista di band preferite da vedere live. Dopo un grandissimo set al PRE-FEST, e il set al Bo Diddley Plaza visto a metà perché poi Processed with VSCO with c1 presetc’erano i Menzingers, abbiamo chiuso il FEST con loro all’High Dive. Per questo mystery set gli OWTH hanno deciso di suonare Hospitals, il loro primissimo LP/Demo di sole 8 canzoni, fresco di ristampa. Non è il mio album preferito, e sicuramente non l’ho ascoltato abbastanza, ma la situazione è perfetta così com’è. Loro provano a riempire i quaranta minuti con queste 8 canzoni, buttandoci storie infinite e battute a non finire nei minuti in mezzo, e ci riescono, esultando alla fine. Per l’ultimo pezzo, Jackie Lee, salgono tutti i fan di fianco a loro e per la prima volta vedo del crowd surfing sul palco. Che finale fantastico per una settimana da paura.

Red City Radio @ Cowboys (Venerdi, a Gainesville)