A proposito della nuova fioritura dello screamo/post-hardcoredi cui si era parlato qualche tempo fa su queste pagine (web), una neonata etichetta, Non ti seguo Records, sta dando linfa vitale al genere, pubblicando in breve tempo l’EP dei Wasa e ora il primo disco dei Majno da Milano, intitolato Calcoli.
Lui si chiama Francesco e di professione fa lo spezzacuori. Non tanto delle ragazze (forse), ma dei suoi fan a cui lacera i sentimenti con tutta la disperazione dell’emo/post-hardcore urlato dei Cabrera e con tutta l’intimità dell’indie/dream pop sussurrato di One Glass Eye. Proprio quest’ultimo, la sua avventura nata come solo project e diventata una vera e propria full band, ha da poco pubblicato un EP, Sea You, che ha già segnato le emozioni di un piccolo ma affezionato gruppo di appassionati di musica indipendente. Un concentrato di malinconia, sentimenti tanto personali quanto universali e riflessioni sulla crescita umana, condito da melodie orecchiabili che facilitano l’ascolto e rivelano una sorprendente sensibilità pop.
Elton Novara è un personaggio bizzarro. Si aggira nella scena indie italiana da qualche anno suonando negli eventi più impensabili (a memoria, la festa della birra di Robecchetto con Induno insieme ai Vallanzaska) ma anche negli eventi più fighi (una volta l’ho visto in apertura a Tricarico all’Ohibò, e scusate se è poco). Sempre accompagnato dalla sua chitarra, spesso lo è anche da un look a metà fra un comune ragazzo di provincia e una versione hipster di John Lennon. Un personaggio a tutti gli effetti insomma.
La sottile linea rossa tra i Balcani e Milano passa musicalmente per un complesso che autodefinisce il proprio sound come “Balkan sexy music“, e che all’ascolto suona “come se Vinicio Capossela avesse scritto una canzone dopo una sbronza sull’altra sponda dell’Adriatico”. Questa la primissima impressione che ho avuto facendo partire “5“, il nuovo EP della banda uscito lo scorso mese. Loro si chiamano Babbutzi Orkestar, e abbiamo scambiato due parole per approfondire il loro disco e il loro mondo.
Chi l’ha detto che i dischi vanno per forza recensiti nelle settimane a ridosso dell’uscita? Between the Lines, il primissimo EP dei Trifle, è uscito a ottobre del 2017, ma noi siamo (pop) punk e ce ne freghiamo delle regole, quindi ne parliamo solo adesso. Loro sono una band di Vicenza formata da Marco degli Argetti con Richi dei Mangroovia, Gianna dei Devotion e due membri dei Regarde (che per chi criminalmente non li conoscesse sono la risposta italiana ai Basement). Si sono trovati in una stanza e hanno scritto quattro canzoni punk rock veloci e divertenti.