Un cantautore italiano dal nome spagnoleggiante ma dal sound spiccatamente nostrano. Inigo fa parte di quel sottobosco di artisti estremamente validi, chitarra e voce, che vuoi perché non suonano canzoni che rispecchiano i canoni del mercato contemporaneo, vuoi perché non si chiamano Zucchero o Vasco Rossi, difficilmente si guadagnano della visibilità presso i media mainstream.
Una “rock band fiorentina” che però decide di ribellarsi ai canoni del rock, specialmente quello di oggi che sembra sempre più schiavo del passato, e abbracciare nuove fonti di ispirazione, nuovi suoni e nuove prospettive. Questa una piccola summa dei Finister dei tempi di Please, Take Your Time.
Da Palermo a Torino. Le Formiche sono esattamente quello che succede quando si trapianta un’intera band da un’isola mediterranea a una metropoli del Nord. L’allegria e il calore insiti nella cultura delle terre baciate dal sole lasciano spazio alla malinconia; l’incontro con la scena indie-pop italiana contemporanea completa l’opera, per creare il sound che la band ha sviluppato con il suo disco d’esordio Figli di nessuno (2014) e soprattutto con le più recenti produzioni, fra cui spicca Tanto così, il nuovissimo singolo che unisce ritornelli da pezzone classico del rock italiano alle melodie leggere dell’indie di oggi.
Il primo incontro con George Herald è uno di quello che non dimenticheremo mai. Un ozioso pomeriggio di inizio aprile, in un giardino privato nella bergamasca dove si festeggiava il compleanno di un local pop punk kid a ritmo di musica live. Quel giorno suonarono band della scena come i Sittingthesummerout, i My Dinosaur Life e i The Last Confidence, e una band venne addirittura dalla Francia, i Back Garden Light, ormai italiani d’adozione.
Milano, giugno, caldo, zanzare e pochi denari. Apro WhatsApp e leggo “Ohi coglione, c’è sta situa e si va a suonare ad Odessa in Ucraina, ci danno una mano a organizzare qualche altra data intorno, che si fa?” Il buon Fede, chitarrista, grazie al suo incredibile girovagare online durante il suo lavoro da bibliotecario, ha trovato un altro pazzo che nella fresca Ucraina sta organizzando un festival emo/screamo e robacce simili, il Seaside Suicide, un nome una garanzia. Gli serve una band per chiudere la serata e per qualche motivo improbabile gli arriva il nostro nome. Con una botta di ansia mi procuro il furgone, preparo tutto per il tour e scrivo sul gruppo per decidere l’orario della partenza, solo per sentirmi rispondere: “Pirla va che si va a fine agosto” .
Umanimalè il primo lavoro ufficiale dei Mr Everett, nati a Bologna nel 2015, che più che una band si definiscono un progetto multisensoriale, affiancando alla musica forti componenti visive e percettive. Il disco è concettualmente diviso in due parti distinte ma intrecciate tra loro. Concept di base è la storia di Rupert, un cyborg che si risveglia senza memoria in una giungla e che sarà aiutato dai tre umanimal, Mr Fox, Mr Owl e Mr Bear, a ritrovare coscienza di sé, ricostruirsi e tornare a casa.