di Maria Chiara Cerra
Si potrebbe pensare al pop punk come un semplice genere musicale, ma se invece si potesse applicare a ogni ambito della realtà? Cosa vi viene in mente pensando alla facoltà di medicina, a parte studio e sangue? C’è un modo per unire la medicina e il pop punk? La risposta è affermativa: vi presento una delle branche forse più sconosciute e alternative della medicina, ovvero la foniatria.
Letteralmente il nome significa “cura della voce/suono”. Il foniatra è quel fantastico medico che controlla le corde vocali e quindi la voce. In teoria controlla la voce di tutti, in pratica di chi la usa più spesso, e chi più di un cantante? Questa passione è nata quasi per scherzo ascoltando la lezione di un professore che ci ha introdotto a questa stupenda materia. Per capire quanto potessi unire la mia passione per la musica con il mio futuro lavoro ho voluto frequentare l’ambulatorio del policlinico universitario, e così vi porto un breve resoconto di quello che sto scoprendo.
Giusto per fare un po’ di anatomia: le corde vocali sono 4, due vere e due false. Le false viste dall’alto sono quelle che si notano prima e proteggono le corde vere che sono gli effettivi strumenti che servono per la fonazione. L’aria una volta entrata dalla bocca passa nella laringe e fa vibrare le corde, e questo produce il suono. Quando sono sane e vibrano sembrano delle corde di chitarra perfettamente accordate e sono lo spettacolo più bello del mondo (posso capire se non provate il mio stesso hype). Alcuni tipi di rock, pop punk, heavy metal e throat singing usano tutti le corde false (per farci sempre distinguere dagli altri generi musicali).
Volendo fare un po’ di chiarezza in un repertorio di nomi che possono sembrare troppo tecnici o ‘tutti uguali’, di base un cantante viene a fare una visita foniatrica per disfonia, cioè alterazione della voce con riduzione più o meno grave. Se non curata, questa porta a un aumento dello sforzo delle corde vocali, che possono irrigidirsi e non funzionare perfettamente. Quali sono le conseguenze dell’affaticamento della voce? Il nodulo e il polipo. Entrambe sono delle patologie benigne, quindi possono del tutto guarire, ma la differenza è che il primo si cura senza nessuna operazione chirurgica, il secondo invece si deve operare. La disfonia in sé deve iniziare ad allarmare quando dura da circa 20 giorni.
Venendo ai consigli… lo so, posso risultare noiosa, ma fumo, alcol e caffè andrebbero moderati perché anche se può sembrare banale influenzano l’apparato fonatorio. Il cantante anche se non sembra deve avere una perfetta coordinazione fra equilibrio fisico e mentale, e ci sono tanti piccoli dettagli che possono sembrare banali ma non vanno trascurati, come la postura, il riscaldamento e la respirazione. Se pensate che sia solo questione di prendere un microfono e cantare, beh, la situazione è più complessa. In primis c’è tutta una preparazione pre-concerto basata su vocalizzi e riscaldamento vocale che dovrebbero essere sempre fatti per evitare di arrivare sul palco e ritrovarsi a sforzare di più la voce per allinearla alla perfezione durante il live.
Tutti quanti andando a un concerto hanno visto i cantanti bere acqua o altro; lo sapete che non lo fanno solo per la sete ma anche perché a causa del nervosismo la salivazione si riduce? Non si può controllare tutto, ma schiarire la voce o la necessità di tossire non sono elementi troppo positivi perché creano attrito o urto delle corde vocali.
Come facciamo a riconoscere se i nostri pazienti sono cantanti? Esiste un modo per capire un po’ chi trovarsi davanti; basta una sigla: RGE (reflusso gastro esofageo), perché il reflusso è tipico di alcuni cantanti. Di solito si manifesta con mal di gola, cosa che nelle persone che non usano la voce per lavoro non succede. Un modo per evitare il reflusso è non andare subito a letto dopo aver mangiato, quindi non giudicate troppo le band che fanno after dopo la pizza post-concerto perché lo stanno facendo per il loro bene (?).
Ho incontrato cantanti famosi? Questa lista interminabile di VIP non posso raccontarvela a causa del fatto che sono vincolata dal segreto professionale. Anche se, diciamoci la verità, io sto facendo tutto questo solo perché ho la certezza che un giorno varcherà la soglia del mio studio Alex Gaskarth e lui sarà così soddisfatto della visita che ci regalerà i biglietti per i prossimi concerti degli All Time Low.
In conclusione sento la necessità di ribadire a voi cari amici cantanti che tengo alla vostra voce quasi quanto ci tenete voi; se non siete mai andati da un foniatra questo è il momento giusto per iniziare.
Un caro saluto,
la vostra futura foniatra pop punk di fiducia.