La pioggia su, promo pic, 2019

PREMIERE: “Pantone” dei La Pioggia Su colora l’estate di malinconia post-hardcore

di Alessandro Mainini

La pioggia su è una band che chi segue la scena post-hardcore italiana ha bene o male visto crescere negli ultimi mesi. Dopo Viola, il loro singolo d’esordio, la band comasca (che non a caso autodefinisce il proprio genere “laghé HC/emo”) si è fatta notare suonando in alcuni concerti-chiave come la toccata e fuga di One Glass Eye nelle Prealpi al Joshua Blues Club di Albate o il release show dell’ultimo discone dei Wasa al Ligera di Milano.

Proprio con Non ti seguo Records, l’etichetta del leader dei Wasa, esce ora Pantone, l’album di debutto dei La pioggia su. Un album intenso che cambia spesso passo, andando da pezzi tirati in puro stile post-hardcore a brani più soft e riflessivi da emo Midwest, anche se tutte le tracce sono contraddistinte dal cantato graffiato di Luca che scolpisce i testi personali nella memoria istantanea di chi li ascolta, facendone uno dei dischi più sentiti di questa prima metà del 2019.

Ascolta in anteprima Pantone qui sotto, e leggi la spiegazione traccia per traccia che la band ci ha fornito!

Dopo un’intro strumentale, il disco entra nel vivo con Sei del mattino, un pezzo a tinte post-hardcore appena tratteggiate, che parla della “routine giornaliera interrotta dal pensiero fisso di questioni in sospeso. In questi momenti capita spesso di sognare di volere essere qualcun altro o in altri posti.”

In Non è stato facile “ritorna la tematica della difficoltà di essere in simbiosi con un’altra persona, causata per la maggior parte delle volte da nostri errori.” Si tratta di una traccia dal sound a metà fra l’alternative rock e il Midwest emo, anche se i vocals grattati rivelano il carattere hc della band.

Ancora brucia è un pezzo che affronta il tema del “sentirsi sopraffatti da eventi passati, superati solo grazie a persone care”, ma è la successiva title track Pantone il punto di svolta dell’album: “diamo alla parola ‘pantone’ il significato improprio di sfumature colorate che descrivono delle sfaccettature di umore e di situazioni. Da qui il concetto dell’album. La canzone descrive il disagio personale, spesso come forma di sociopatia.” È la traccia col piglio più incalzante del disco, e non farebbe sfigurare i La pioggia su come opener di un concerto degli acclamati Quercia.

Sogno è, forse poco a sorpresa, “la canzone spensierata dell’album, nata d’estate a seguito di serate fresche passate a parlare e guardare il cielo in compagnia di persone speciali”, anche se il sound fra l’alt rock e un accenno di shoegaze è affiancato dai vocals lacerati che contraddistinguono Pantone. Il ritmo e l’aggressione ritornano in Alaska, una canzone che nasce dalla sensazione di “provare lontananza fisica e mentale.”

Scarpe rosse, “classica storia incazzata di una relazione che non ha funzionato”, ricorda alcuni dei migliori passaggi dei Cabrera, nonostante il testo ufficiale della canzone censuri la parolaccia che fa capolino a inizio testo. Il disco si chiude con un’outro, intesa come “sensazione di pace interiore immerso sott’acqua, sinonimo della nostra zona di comfort.”


I La pioggia su presenteranno ufficialmente Pantone al release show del disco, sabato 22 giugno presso il Joshua Blues Club di Albate (CO) insieme a Wasa e Carso (tutti i dettagli sull’evento Facebook ufficiale). La band prenderà anche parte venerdì 28 giugno al Maledetto! Fest presso il Circolo Svolta di Rozzano (MI) insieme a Lytic, Chivala, One Dying Wish, Wasa, Seward Alaska e Conche Bianche, insomma, il meglio dello screamo italiano underground (evento ufficiale).

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