di Luca Peruzza
Anticipato da due singoli, è uscito da poco Feral Cats, l’EP di debutto di Kaneki (Mattia Gavasso).
Iniziamo l’album con Happychamomile, dove veniamo catturati da un dolce suono di chitarra che lascia subito spazio allo spoken word, con un tono di voce forte ma rassegnato: “Someday I would be happy, I guess, but day by day I’m starting to believe a little less”. Termina con una voce decisa che dice di non mollare, di farsi forza, e combattere. Si prosegue con Laocoön, direttamente collegato alla traccia precedente con un sound e un testo molto profondo ma energico: “I’m a broken roller coaster of emotion, without the sign caution”. Con Dot. si continua sullo stesso stile dove troviamo anche una breve parte cantata che non stona affatto, per poi tornare alla poesia e concludere il brano.
La prossima traccia è It’s funny how the same people that 5 years ago used to tell me “i love you too”, they don’t know or even care I’ve been through, da cui già ci immaginiamo il tema del brano e lo stato d’animo del protagonista. Addolorato e straziato è accompagnato solo dalla melodia in sottofondo, che termina con un severo “Nobody has ever hurt me that deep like you did”.
Passiamo a Cold Shoulder, la traccia più lunga e diversa dal resto dell’album, senza però discostarsi troppo dall’atmosfera creata e portata avanti fin’ora. Poche chitarre ma suoni lunghi e dolci che spostano l’attenzione sulle parole, forti e profonde.
In conclusione l’EP si presenta compatto, i brani sono molto legati tra loro, forse un po’ troppo: le melodie e la base di sottofondo sono molto simili in tutto l’album, ma comunque piacevoli da ascoltare insieme al testo. Le lyrics sono molto profonde, composte da bellissime rime e metafore ben strutturate, che rendono l’album scorrevole e interessante.
Voto 7/10
Aim A Trabolmeicher 