Once upon a soundtrack: What We Lost

Continua la rubrica Once upon a soundtrack, nella quale le band ci raccontano attraverso delle playlist quelle che sono state le loro principali influenze musicali. Questa volta è il turno dei What We Lost!

La melodic hardcore band proviene da background diversi e la playlist che ne viene fuori mischia le sonorità di band più pop-punk come i +44 o i Simple Plan, passando a quel periodo un po’ emo che ha caratterizzato tutti con i 30 Seconds To Mars o Asking Alexandria fino ad arrivare ai più datati REM o Led Zeppelin. Tra i pezzi che mettono tutti d’accordo troviamo invece band un po’ più recenti, come i Movements, Hundredth e Parting Gift.

Una playlist per tutti i gusti che potete trovare qua sotto, mentre tutte le altre playlist sul nostro Spotify.

  • Third Degree – Movements: avremmo potuto mettere tutto il disco dei Movements, le linee vocali e i testi di Patrick Miranda sono oro.
  • Neurotic – Hundredth: una band che si reinventa e riesce a sfornare un disco shoegaze punk. In loop.
  • Without Sin – Parting Gift: se Robert Smith avesse 20 oggi I dischi li farebbe suonare così. Band da tenere d’occhio.
  • American Idiot – Green Day: Assolutamente il pezzo che mi ha cambiato la vita. Quando tornavo da scuola attaccavo MTV solo per sentire quel muro di chitarre. Ricordo di essermi vestito anche da Billie Joe il carnevale di quell’anno (2004). (Enrico)
  • The Kill – 30 Seconds to Mars: Stessa cosa dei Green Day, il video ispirato a shining mi ha folgorò, Jared Leto accese in me la passione per il ciuffo e mi fede capire di essere dark. (Enrico)
  • Immigrant Song – Led Zeppelin: dopo aver visto School of Rock andai in biblioteca e presi in prestito il Led Zeppelin 3, in cui ho ascoltato in loop per una settimana il pezzo. Andavo in giro per casa cantando il motivetto iniziale tanto che mi madre mi scambiò per Tarzan. (Enrico)
  • Break Stuff – Limp Bizkit: perché tutti abbiamo passato il periodo nu metal e i Limp Bizkit sono stati la prima vera band che ho sentito dal vivo. (Andrea)
  • No It Isn’t – +44: prima canzone emo che ho ascoltato (500 volte in due giorni dopo un periodo nero con la prima morosa). (Andrea)
  • Paper Wings – Rise Against: l’ho scoperta alle medie guardando un video sul parkour e ha cambiato il mio modo di vedere la batteria. (Andrea)
  • A Prophecy – Asking Alexandria: Prima band della scena HC, prime cover in cameretta a 16 anni, mia madre pensava fossi posseduto. (Simone)
  • Welcome To My Life – Simple Plan: Pezzone della vita, mi ero appena trasferito con i miei a 60 km da casa ed ero già un bambino triste. (Simone)
  • Leaving New York – R.E.M.: Dopo la separazione dei miei, ricordo mio padre ascoltare sto pezzo a ruota. Sad songs for sad dads. (Simone)
  • Walk – Pantera: da quando ho avuto in regalo la prima chitarra classica, la droppavo e via con questo riff. (Riccardo)
  • Entombment Of A Machine – Job For A Cowboy: Non chiedetemi il perché. (Riccardo)
  • How We Do – Mount Sims: Già ai tempi, il metal, dopo poco mi schifava e arrivavo ad ascoltare roba del genere. (Riccardo)

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