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PREMIERE: conosciamo i The Others con il loro nuovo singolo Hometown

Sono attivi da qualche anno ma non abbiamo ancora sentito parlare di loro: sono i The Others, quartetto pop punk/core di Verona. Oggi ci fanno vedere in esclusiva il videoclip ufficiale di Hometown, primo singolo estratto dal loro EP di debutto Are You Fine Yet?, che uscirà il 24 maggio.

Abbiamo colto l’occasione per dargli modo di presentarsi con una breve intervista che trovate appena sotto il video ufficiale!

Come vi siete conosciuti e perché avete deciso di fare musica insieme?

Ci siamo conosciuti frequentando lo stesso ambiente underground della nostra zona, Verona, e uno dopo l’altro ci siamo aggregati portando alla formazione del gruppo.

Siete piuttosto nuovi nella scena italiana, cosa direste per presentarvi e convincere più persone possibile ad ascoltarvi?

Noi cerchiamo di proporre uno stile musicale strettamente connesso al pop punk; non a caso siamo partiti come tribute band dei Blink. Però proviamo anche a modernizzarlo unendolo a diverse sonorità con influenze core e metalcore cercando di sviluppare un nostro stile.

Qual è stato il primo concerto a cui siete andati? Pensate che vi abbia influenzato dal punto di vista musicale e personale?

Alex (chitarra): Beh, Sonohra nel 2008 a Mantova: dal punto di vista personale è stato forse il primo momento in cui volevo entrare nella musica e formare una band.
Andrea (basso e voce): Vasco Rossi. Non aggiungo altro.
Edoardo (batteria): Avenged Sevenfold, Milano 2013. Sono semplicemente rimasto a bocca aperta, senza dubbio stimolante e ispirante dal punto di vista musicale ed emozionale.
Thomas (chitarra e voce): Green Day, Bologna 2013. Uno dei concerti più belli della mia vita!

Il vostro EP di debutto, Are You Fine Yet?, esce tra pochissime settimane. Qual è la vostra canzone preferita del disco, e perché?

Alex: La mia Ten More Hours. È stato amore al primo ascolto; per me è energia pura ogni volta che la ascolto e la suono.
Andrea: Hold On, la prima che ho sentito quando sono entrato nella band. Dopo Painkiller ovviamente.
Edoardo: Hometown, in quanto incarna in tutto e per tutto il tema principale dell’intero EP: il cambiamento, in particolare connesso alle diverse vicende che si sviluppano nel passaggio dalla vita da ragazzi alla vita da adulti.
Thomas: Vorrei dire Hometown, ma la mia preferita rimane Something Wrong. È stata tra le prime canzoni che abbiamo scritto, e oltre per me essere la canzone più divertente che abbiamo, il testo esprime pienamente ciò che un ragazzo si domanda nel corso della propria crescita: “Sono io il problema?” “Vado bene per gli altri?” Sono cose che effettivamente sono accadute al 90% dei ragazzi della nostra età, me compreso. Oggi la situazione in cui si cerca di apparire belli alla gente è una cosa molto comune e spesso ci si pone il problema di cercare di andare bene agli altri piuttosto di andare bene a noi stessi. Super fiero di questo pezzo!

Il primo estratto di questo EP è Hometown. Perché proprio questa canzone?

Hometown rimarca in modo particolare “il cambiamento”, tematica principale presente come sottofondo nell’arco di tutto l’EP. Utilizzando come metafora l’abbandono della propria città natale, con questa canzone vogliamo intendere come per raggiungere i propri sogni, i propri obiettivi e passare a una fase successiva della propria vita sia necessario lasciare inevitabilmente quelle che sono le nostre abitudini, i nostri punti di sicurezza, la nostra “comfort zone”… e affrontare le proprie paure, con la consapevolezza che un giorno saremo liberi di tornare, cresciuti e più consapevoli. Questo processo è tanto difficile quanto inevitabile per lo sviluppo della vita e lo raccontiamo in un’atmosfera in cui si contrappongono nostalgia del passato e speranza per il futuro.

Se poteste riportare in vita una qualsiasi band sciolta, chi scegliereste?

Alex: Direi City Lights, ma va’ a capire se si sono sciolti o cosa. Quindi Yellowcard: devo ancora superare il trauma del loro scioglimento.
Andrea: Se potessimo resuscitare Freddie Mercury venderei un rene per vedere i Queen.
Edoardo: Led Zeppelin, per poter vedere suonare dal vivo Bonzo Bonham.
Thomas: Probabilmente sceglierei i Nirvana: Kurt Cobain è stato tra i grandi.

Ultimo ma non per importanza: cosa ne pensate delle uova?

Edoardo: Le uova sono la cosa più completa di questo mondo. Sono multitasking: si possono lanciare, mangiare, lanciare, covare, lanciare, colorare, lanciare, cuocere e perfino lanciare! Inoltre sono ricche di proteine ma anche di grassi, per fare contenti sia i palestrati che gli obesi. E non c’è alcun dubbio: le uova sono arrivate prima delle galline, altrimenti come si spiegherebbero i dinosauri? I dinosauri avrebbero divorato tutte le galline se al tempo fossero esistite, al contrario le uova si sarebbero mimetizzate con le rocce attendendo l’estinzione di questi ultimi e dando successivamente origine alle galline; abbiamo svelato l’arcano.
Thomas: Le uova sono un po’ come Alex: sono tonde, fuori sono dure ma dentro sono buone e tenere. E poi pesano poco.
Alex: Le amo, dovrebbero far parte di ogni dieta equilibrata e sono il motivo per il quale la carbonara è così buona.
Andrea: Le uova nella quotidianità possono essere definite molto utili.


Potete seguire i The Others sui loro canali social e su Spotify:

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