La redazione di aim è bella perché è varia. Ci sono gli inguaribili pop punk kids così come quelli che flirtano pericolosamente con il mondo dell’indie, quelli che mettono la playlist Emo Forever di Spotify in rotazione ogni giorno e quelli che ascoltano il punk rock per trentaduenni.
Poi ogni tanto ci sono alcune band che hanno la capacità di mettere d’accordo l’intera redazione o quasi, vuoi perché uniscono elementi di tutti i generi detti sopra, vuoi perché sono innegabilmente bravi e talentuosi, vuoi perché sono simpatici o anche tutte e tre le cose messe insieme. Gli Our Last Night sono una di queste band. Accontentano gli amanti dei sound un po’ più spinti e heavy con i loro breakdown e l’uso dello scream; corteggiano i fan di generi più melodici come l’emo/pop punk con il cantato pulito di Matt e le chitarre ariose; soddisfano chi apprezza il pop grazie alle loro ormai celebri cover.
Proprio per le cover, per le quali si può tranquillamente dire che siano diventati persino più famosi che per i propri pezzi originali, gli Our Last Night sono la band perfetta per il kickoff di quesa nuova rubrica dedicata alle band che nella loro carriera si sono spesso cimentate con brani altrui. Dato che il gruppo dei fratelli Wentworth mette d’accordo un po’ tutta la redazione, l’articolo è stato stilato a otto mani, ma non vi diciamo chi ha scelto quale cover.
Skyfall (originally by Adele)
La cover da cui è partito tutto. Pubblicata nel lontano 2013, questo pezzo ha davvero fatto svoltare la band, trasformandola da una delle tante (seppur bravissime) band post-hardcore nel giro Epitaph a una YouTube sensation. Il successo di questa cover (a oggi 15 milioni di visualizzazioni) ha spinto gli Our Last Night a far partire la Summer of Covers, e ha sicuramente spianato la strada a tutte le cover arrivate negli anni a venire. E a giudicare dalla cover, il successo è stato decisamente meritato: sentite che arrangiamento!
Wrecking Ball (originally by Miley Cyrus)
Secondo me riuscire a fare cover significa anche trasformare l’originale e penso che in questa gli Our Last Night si siano superati. La canzone inizia con una chitarra classica che le fa acquistare tutto un altro significato. Diventa un contorno musicale in cui si vogliono mettere in risalto dei sentimenti diversi: nell’originale c’è l’elemento distruttivo che domina su tutto, qui invece si pone l’attenzione sul lato triste e malinconico.
High Hopes (originally by Panic! At the Disco)
Okay, in questo caso l’originale è inarrivabile, ma questa versione quanto pesta? Sentire la canzone che ha (ri)portato al successo globale Brendon Urie con l’aggiunta di scream e breakdown ha davvero svoltato la settimana il giorno che è uscita la cover. Anche in questo caso scelta azzeccatissima e riarrangiamento creativo del pezzo originale.
Dark Horse (originally by Katy Perry)
Questa volta una canzone super pop diventa rock e non potevano mancare gli scream che sostituiscono la parte rap originale. Un elemento da sottolineare è la cura dei particolari, perché la band non si limita a lasciare il testo originale inalterato: se fate attenzione ci sono dei cambiamenti in alcune parole per rendere il brano ancora più ”personale”.
When the Party’s Over (originally by Billie Eilish)
Su questa cover si potrebbero avere pareri contrastanti dato che il testo non tratta argomenti molto felici e spensierati. Basta aspettare il ritornello che ti sconvolge, esternando tutta la rabbia e la disperazione che Billie quasi sussurra. Perché rimanere a bere inchiostro quando si può gridare a tutto il mondo che in silenzio si sta tornando a casa?
Look What You Made Me Do (originally by Taylor Swift)
Se c’è una cover che non skippo mai quando mi capita in macchina mentre guido, questa è sicuramente Look What You Made Me Do, uno dei pezzi più recenti ma meno riusciti di Taylor Swift. Potrebbe non convincere dalle prime note, ma il crescendo, l’esplosione del ritornello e il bridge da brividi vi faranno capire perché è tra le loro cover meglio riuscite di sempre.
Radioactive (originally by Imagine Dragons)
Non più recentissima, questa cover è forse una delle più famose, o comunque tra quelle che hanno fatto scoprire gli Our Last Night a una bella fetta di pubblico. Non è facile fare una cover “rock” di un brano/gruppo già classificato come “rock”, eppure i fratelli Wentworth & co. sono riusciti a dare quell’aggressività in più al pezzo che – a noi – mancava.
Sucker (originally by Jonas Brothers)
Entrambe le canzoni iniziano solo con la voce del cantante, okay Nick Jonas non è Trevor Wentworth, e la differenza è abissale. Si aggiungono gli scream nella seconda parte che la fanno diventare una dei tanti piccoli capolavori della band.
Gli Our Last Night saranno fra i protagonisti della prossima edizione dell’InFest. La band dei fratelli Wentworth suonerà il 12 giugno al Live Club di Trezzo sull’Adda (MI) insieme a Beartooth, State Champs, As It Is e Why Everyone Left. Tutte le informazioni sull’evento ufficiale.