di Chelli
Chi mi segue lo sa (frase da blogger) che nonostante la mia indole megapunk guardo x-factor per motivi socio culturali tipo il mero intrattenimento televisivo.
In questa ultima edizione però una band ha conquistato il mio cuore più dei Maneskin (che non ho mai più ascoltato ma in compenso piacciono un sacco a mia madre): i Red Bricks Foundation. E ho sperato fino in fondo che entrassero nel programma ma che non durassero fino alla fine così da rimanere un prodotto di nicchia evitando di farmi perdere troppi punti scena andandoli a vedere live.
E niente raga sono andata a vederli live e ho fatto pure delle foto: trovate qui la gallery completa.
Grazie a questo live ho scoperto che l’Ohibò ha un’altra entrata, quindi parte bene.
Sono arrivata presto per beccarmi il gruppo di apertura, Nasby & Crosh, consapevolissimo di non c’entrare nulla con la serata. Però sarebbero perfetti per l’Insubria.
Di loro ho apprezzato il folk rock d’atmosfera, la simpatia e la cover di I Fought The Law.
Ho fatto delle foto anche a loro ma mi sono dimenticata di salvarle su drive mi disp.
Ma parliamo dei Red Bricks Foundation, che salgono sul palco con vestiti Fred Perry che però non riescono a smorzare il loro essere megapunk ai miei occhi (mi mancano delle diottrie ma faccio finta che no).
Ma rispondiamo alla domanda che mi fate tutti (altra frase da blogger): “Ma se hanno solo 2 pezzi, che cosa suonano?”.
Di solito, se una band non ha ancora pubblicato un disco non è perché non ha pezzi (ma perché non ha soldi – nda)
In ogni caso, i Red Bricks Foundation, oltre a I wanna play with your heart, She wants revenge e la cover di Un ragazzo di strada de I Corvi, suonano altri pezzi propri e altre cover.
E lo fanno con una naturalezza disarmante, come una band che ce l’ha e non gli si può dire nulla.
Non manca il finale a tarallucci e vino, con l’invasione di palco degli altri x-concorrenti dell’ultima edizione di x-factor, che ti fa capire che, dinamiche televisive a parte, se vojamo tutti bene.