REVIEW: “Weezer (Teal Album)” by Weezer

di Michela Rognoni

L’internet ci offre sempre delle possibilità straordinarie, come quella di desiderare così tanto che gli Weezer facciano la cover di Africa dei Toto che alla fine la fanno davvero.

Gli Weezer ci offrono sempre delle possibilità straordinarie come quella di portare all’estremo ogni cosa pensabile. Per esempio una cover di Africa dei Toto diventa inevitabilmente un album di cover color Tiffany però più scuro.

Il self titled color teal (che dovete smettere di abbinare all’arancione nelle foto perché il 2018 è finito quindi anche basta) contiene 10 brani tra i più importanti nella storia del rock rivisitati in versione Weezer tra cui “Paranoid” dei Black Sabbath, “Billy Jean” di Michael Jackson e “Stand By Me” che chiude l’album finendo in fade, CHE CLIFF HANGER RAGAZZI.

Purtroppo, e sarà l’unica volta che mi sentirete dire una cosa brutta sugli Weezer, sebbene le cover siano gradevoli ed equilibrate, non aggiungono nulla agli originali. Manca quel qualcosa in più.

I brani che funzionano di più sono senza ombra di dubbio quelli più pop, tipo “No Scrubs”, e “Take On Me” in cui il trend della voce iper-prodotta di Rivers trova un’ambiente favorevole.

Insomma, il Teal Album è carino ma non ci vivrei.

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