Di Elisa Susini
“Thank You For Today” è il nono album in studio dei Death Cab For Cutie, uscito il 17 agosto per Atlantic Records.
Sono passati 20 anni da quando i Death Cab for Cutie hanno pubblicato il loro primo album, Something About Airplanes, sulla piccola etichetta Barsuk. Da quel giorno sono usciti altri otto album, hanno firmato contratti con etichette importanti, sono stati nominati ai Grammy Awards e le loro canzoni hanno fatto da colonna sonora a tante adolescenze. Nove album più tardi però Ben Gibbard e soci non sono più bambini, e la loro immancabile nostalgia ha un aspetto decisamente autunnale.
“Thank You For Today” è un disco con cui la band riporta le proprie canzoni all’osso, sia nel sound che nei testi; è un disco semplice ma essenziale e ci fa sperare di nuovo nei Death Cab e ci lascia con la voglia di riscoprirli.
La parola chiave che permea tutto l’album è sicuramente “malinconia”: dal ricordo di non avere più 20 anni “and trying hard hard to play it cool” in “60 & Punk”, all’abbandono totale della spensieratezza nella ben riuscita “Summer Years”– “sometimes I’m overcome by every choice I couldn’t outrun” – ad altri dilemmi molto adulti ma con cui chiunque si può identificare – “I don’t need you to be honest / Or to be faithful to the end / I just need you to be always a friend” canta Gibbard su “When We Drive”.
Ho fatto partire questo disco convinta che sarebbe stato l’ennesimo passo falso di una delle mie band preferite durante l’adolescenza e invece sono stata sorpresa in positivo. È stata azzeccata la scelta di abbandonare la sperimentazione, e, nonostante l’assenza di sorprese o scossoni nelle melodie, quello che ne esce fuori è un ottimo mix di nostalgia, autocommiserazione e consapevolezza ben riuscito, con un sound coeso dalll’inizio alla fine.
Voto: 7/10