di Alessandro Mainini
Elton Novara è un personaggio bizzarro. Si aggira nella scena indie italiana da qualche anno suonando negli eventi più impensabili (a memoria, la festa della birra di Robecchetto con Induno insieme ai Vallanzaska) ma anche negli eventi più fighi (una volta l’ho visto in apertura a Tricarico all’Ohibò, e scusate se è poco). Sempre accompagnato dalla sua chitarra, spesso lo è anche da un look a metà fra un comune ragazzo di provincia e una versione hipster di John Lennon. Un personaggio a tutti gli effetti insomma.
La presenza di Elton Novara però non passa inosservata solo per i suoi costumi di scena. Le sue canzoni hanno quel dono particolare che te le fa amare/odiare per il resto dei tuoi giorni, aka ti rimangono in testa all’istante e voglio proprio vederti a dimenticartele. Merito delle melodie semplici e superorecchiabili (e quindi geniali) certamente, ma anche dei suoi testi (auto)ironici, spiazzanti, nonsense… e anche molto seri se fai bene attenzione! Se vai a vederlo suonare ti ritroverai comunque a intonare “povero, povero, povero, povero Elton“ insieme a lui in un tripudio autocommiserativo. Esperienza consigliata.
Di recente Elton è tornato a deliziarci con un nuovo singolo dal titolo strambo, Papango, dove compaiono anche i The Van Houtens di X-Factoriana memoria. La canzone è un’apoteosi di invenzioni linguistiche e giochi di parole, e contiene un bridge già iconico in pieno stile Elton dove l’artista esclama “Mi fa godere!” alla voce che gli cita il nome di ogni frutto esistente sul globo terracqueo.
Noi però siamo pop punk e la frutta ci piace fino a un certo punto. Quello che ci fa godere per davvero è… la pizza, of course! Invece di fare a Elton noiose domande sulle mandorle e sulle albicocche, abbiamo pensato di farlo parlare dell’alimento pop punk per eccellenza. Lui naturalmente ha accettato subito, perché in realtà la pizza è il cibo più universale di tutti.
Ecco le esclusive pizza stories di Elton Novara! Quattro aneddoti mai raccontati prima che coinvolgono il buon Elton e la buonissima pizza.
PIZZA STORY #1
“L’unico soldout della mia carriera l’ho fatto nella pizzeria del pizzapatatini (La Grotta, via Legnone 73 milano); ho suonato nel salone polivalente del ristorante con l’intera band per quasi due ore, tra gente rimasta fuori, amici e veri e propri fan. Proprio quel giorno avevo la febbre altissima e per non far vedere quanto stavo male ho passato l’intera serata con gli occhiali da sole, dalla cena prima del concerto al mattino dopo. Nel contesto è sembrata una posa da star ed ha funzionato.”
PIZZA STORY #2
“Ho mangiato la stessa pizza tutti i martedì a partire da martedì 11 novembre 2014, data del mio trasferimento a Milano; la sera del trasloco verso le 23 DeLupis (mio tastierista ed allora coinquilino) ed io abbiamo deciso di rifocillarci alla pizzeria di fianco alla nostra nuova casa; il martedì, apprendemmo, c’era la pizza a metà prezzo… su OGNI pizza. Era nato un mito.”
PIZZA STORY #3
“Per i primi due anni quelli della pizzeria mi trattavano come un vero pazzo: sogghignavano tutti i martedì quando chiedevo la stessa pizza alla stessa ora; qualche volta mi hanno fatto una porzione QUADRUPLA di patatine chiaramente al solo scopo di mettermi in difficoltà, ma tra crampi ed asfissie l’ho sempre finita guadagnandomi il loro rispetto. Ora mi trattano come una celebrità.”
PIZZA STORY #4
“I primi tempi c’era un pizzaiolo che non rideva mai; per spezzare l’incantesimo le ho provate tutte, anche presentarmi al bancone assieme al mio coinquilino Fausto vestiti allo stesso identico modo: nulla. Siamo riusciti a vincere la sfida presentandoci entrambi con lo stesso cappello di Pippo in testa. Quel pizzaiolo poi lo hanno trasferito in un altro ristorante… penso a lui ogni martedì.”