Il ritorno dei The Dangerous Summer era qualcosa che tutti desideravamo ma nessuno si aspettava veramente date tutte le cose divertenti successe mentre già la band non era più operativa (tipo il merch autografato da Cody Payne a nome degli altri).
A me piacciono queste storie dove un musicista con tutta la buona volontà del mondo decide di smettere di essere un musicista ma non ce la fa, è più forte di lui, quindi deve tornare. Per questo oggi siamo qui a parlare dell’album autointitolato dei The Dangerous Summer che però adesso sono un trio (guess why).
Come ritorno è ottimo, forse ci sono meno instant hit rispetto ai dischi precedenti, ma di sicuro è il lavoro di qualcuno che non ci ha affatto perso la mano. Fiore all’occhiello del disco sono come sempre le performance vocali cariche di pathos di AJ Perdomo che riesce sempre a regalare quel qualcosa in più che rende tutto assolutamente convincente.
In tutta la durata dell’album la band si destreggia tra pezzi energici e upbeat come “Fire” e “This is Life” (probabilmente il brano più risucito) e le power ballad come “Ghost” mostrando sempre chiaramente le proprie influenza tratte da classici come Jimmy Eat World e Bright Eyes.
Tra gli stand out è inevitabile citare l’emo anthem “Live Forever” che (quasi) chiude il disco con uno spettacolare gioco di chitarre.
Emozionante e sincero, The Dangerous Summer è un disco che riuscirete ad amare un pochino di più dopo ogni ascolto fino a rubarvi completamente il cuore.
voto 8/10