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REVIEW: “Post-” by Jeff Rosenstock

Se il primo gennaio abbiamo gridato “il 2018 sarà un anno meraviglioso” è stata colpa di Jeff Rosenstock che a sorpresa, senza preavviso, ha pubblicato il suo nuovo album Post-. Quindi se alla fine il 2018 sarà una merda sarà comunque colpa di Jeff che ci ha fatti parlare troppo presto. 

Un power pop magnetico e pieno di cinismo e dubbi esistenziali come specchio sull’essere giovani adulti ai giorni nostri. Questa è la sua formula magica che oh, funziona sempre.

Post- è il successore di WORRY l’album premonitore dello scorso anno – uscito giusto il giorno prima dell’elezione di Trump – e le sue sonorità riprendono quelle classiche del disco precedente: un pop punk pieno di synth e di riff brillanti, di quelli che ti si attaccano alle pareti del cervello; i testi invece sono ancora meno posi, più cinici e supergustosi se anche tu come noi hai perso anche l’ultimo briciolo di fiducia nell’umanità.

L’altra cosa bella di Jeff Rosenstock è che, essendo in ballo in vari progetti dal lontano 1995 (anno in cui ancora gustavo il buonissimo risotto della Signora Ersilia alla scuola materna), riesce sempre a coinvolgere un sacco di amici nei suoi dischi: Laura Stevenson, i Pup, e il bellissimo Chris Farren.

Abbiamo già detto che il disco è una bomba, quindi anche il 2018 sarà una bomba giusto? Conviene per te che sia così caro Jeff!

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