“The Pizza and The Panic Tour” Neck Deep + Real Friends + As It Is @ Milano e Bologna, 29-30/10/17

di Martina Pedretti

I Neck Deep, ovvero band più popolare del pop punk contemporaneo, è finalmente tornata nella nostra patria grazie a Hellfire Booking con una data sold out al Circolo Magnolia di Milano e una quasi sold out a Zona Roveri a Bologna. Il The Peace and The Panic Tour vanta una delle lineup più varie e amate che hanno toccato le sponde della nostra penisola, quindi abbiamo scelto di presenziare a entrambe le date.

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Il nostro racconto inizia dal Circolo Magnolia, venue che nella sua tenuta estiva ha dato i natali al nostro festival preferito dell’anno, l’In.Fest. Il tendone invernale rivela una sala concerti straripante di persone, non facciamo in tempo a entrare che i Blood Youth, pupilli di Rude Records, con il loro melodic hardcore salgono sul palco. Il loro compito è arduo, ma in tempi record riescono a scaldare il pubblico, iniziando la lunga carrellata di circle pit che andranno avanti per tutta la sera. Con brani dai vecchi EP e qualche perla dal loro ultimo album Beyond Repair, si confermano una delle band più interessanti del nuovo panorama musicale. A Bologna non si smentiscono, i circle pit diventano più grandi e la voce di Kaya, un po’ meno brillo della sera prima, si mostra in tutta la sua cattiveria.

A Milano suonano prima gli As It Is, a Bologna prima i Real Friends. Siccome i Real Friends ci hanno fatto partire i feelsoni ne parleremo dopo però.

as it is bologna

Con un Patty Walters più che scattante, il set degli inglesi As It Is inizia con il singolone omonimo tratto dal loro album okay, che fa subito scatenare il pubblico che puntualmente urla tutto il brano sgolandosi. A sorpresa veniamo deliziati da Cheap Shots and Setbacks, brano completamente inatteso ma amatissimo dai fan. La band regala una performance piacevole, anche se il recente abbandono di Andy Westhead e la conseguente assenza di un quinto membro, in paricolare della lead guitar, obbliga la band a proseguire il tour con questo elemento in base.

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Anche a Bologna la situazione non è diversa, i sing along continuano a scaldare i cuori di tutta Zona Roveri e la bruttissima Soap non diventa bella, As It Is suonateci Can’t Save Myself!!!

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Il momento feels è arrivato e non ce lo vogliamo perdere per nulla al mondo. “Dai ce lo facciamo dalla zona genitori” cit. di un membro della nostra redazione a Milano, e poi ci troviamo tutti a piangere in terza fila con la gente che ci crowdsurfa in testa. “Dai oggi sono mort* sto dietro tutto il concerto” cit. di un illuso membro della nostra redazione a Bologna, però su I’ve Given Up On You eravamo comunque in terza fila a piangere, con meno crowdsurfer ma con più feels. La band era assente dall’Italia dalla loro data un po’ deludente in supporto agli All Time Low, quindi non vedevamo l’ora di smentire le chiacchere sulla loro incapacità sul palco. Sono scorse lacrime, sono volati pugni e calci e abbiamo fingerpointato fino a slogarci i polsi, sicuramente i Real Friends sono stati la punta di diamante di queste due date, capaci di far cantare a squarciagola ogni singola parola e di causare improvvisi abbracci di gruppo per nascondere le lacrime. Bravi, bravi, bravi, però ora vi aspettiamo in un tour headliner così ci suonate Floorboards.

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Il momento tanto atteso è arrivato. I Neck Deep, anche detti i re del pop punk, sono tornati e sono pronti a farci scatenare con le loro nuove canzoni da The Peace and The Panic, uno degli album più controversi del 2017. Senza troppi indugi vi spoileriamo subito che a Bologna sono stati più bravi che a Milano, anche perché a Milano i suoni erano un po’ fastidiosi e iper pompati. Nonostante questo a Milano lo show è stato indimenticabile, vedere una sala piena di gente che saltava e batteva le mani a ritmo dell’intro di Happy Judgement Day è stato davvero emozionante.

La scaletta risulta però un po’ troppo sbilanciata, infatti la prima metà è piena di pezzoni energici come Gold Steps, Motion Sickness e la nostra preferita What Did You Expect, mentre la seconda rallenta un po’ troppo con pezzi come Wish You Were Here, Head To The Ground (suonata solo a Bologna), A Part Of Me suonati di fila. Indubbiamente la migliore del set è In Bloom, su cui Ben riesce a dare il meglio di sé, smentendo le varie voci che lo annoveravano nella lista dei cantanti mediocri della scena.

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Questa band sta crescendo ogni giorno che passa e i miglioramenti si notano in tutto: nella capacità di tenuta del palco, nelle migliorie durante i live e nella cosa in cui sono sempre stati i migliori ovvero l’interazione con il pubblico. La cosa che lascia di stucco il quintetto inglese è che noi italiani tendiamo a cantare anche le intro strumentali, come quelle di Rock Bottom, Lime St. e December, Ben infatti rimarca quanto la cosa lo diverte e a Bologna si perde la prima parola di Rock Bottom, sommerso dalle sue stesse risate.

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L’accoppiata dei due pezzi più pesanti della band si fa sentire in particolare negli arti superiori, Citizens of Earth e Don’t Wait, featuring Kaya dei Blood Youth di fila infatti minano davvero alla nostra salute fisica. La scelta di non suonare nulla dal loro disco di esordio Wishful Thinking, fa molto male, ma fa anche pensare alla necessità che la band ha di crescere e andare avanti. Nessuno di loro rinnega Losing Teeth o Growing Pains, ma è importante capire che, a malincuore, le canzoni più recenti hanno la precedenza. Il set si conclude poi con Can’t Kick Up The Roots e Where Do We Go When We Go, che riempono le rispettive sale concerti di voci che cantano all’unisono con un po’ di amaro in bocca perché si è ormai arrivati alla fine del concerto.

Questo weekend all’insegna del pop punk segna un momento storico per la scena italiana: una band che aveva registrato all’incirca 500 ingressi lo scorso anno, triplica il suo pubblico e fa un upgrade di venue non indifferente, lasciando sperare che sia l’inizio di una nuova era in cui finalmente il pop punk torna negli albi d’oro delle radio e delle classifiche italiane. Sia gli As It Is che i Neck Deep hanno promesso che torneranno presto quindi noi non aspettiamo altro! Non dimenticatevi di dare un’occhiata anche alle nostre photogallery sia di Milano che di Bologna!

Setlist:

Blood Youth

Making Waves
Dead Space
Parasite
I Remember
Closure
Failure
Reason To Stay

As It Is

Okay
Cheap Shots & Setbacks
No Way Out
Soap
Pretty Little Distance
Hey Rachel
Dial Tones

Real Friends

Mess
Loose Ends
Colder Quicker
Summer
I’ve Given Up On You
I Don’t Love You Anymore

Neck Deep

Happy Judgement Day
Lime St.
Gold Steps
Motion Sickness
What Did You Expect
Parachute
Kali Ma
Rock Bottom
Citizens Of Earth
Don’t Wait
In Bloom
December (full band)
Wish You Were Here
Head To The Ground (solo a Bologna)
A Part Of Me

Can’t Kick Up The Roots
Where Do We Go When We Go

 

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