L’underground italiano è così vivo che questa rubrica è già arrivata allo stesso numero degli iPhone…
“One Day We Drove Out Of Town” by Black Tail
18 settembre
Mia Cameretta Records
I Black Tail sono un duo indie rock impregnato di folk, o meglio, dell’anti-folk tipo Wilko. Le atmosfere sono soffici e sognanti in One Day We Drove Out Of Town, il loro secondo album. I riff di chitarra sono delicati ma graffianti; la voce è gentile ma profonda. Questo disco ti fa sdraiare in un prato e rimanere immobile coccolato dal vento.
“The Fury From The Coast” by Straight Opposition
16 giugno
Indelirium Records
L’hardcore esiste da anni, funziona così com’è e non saranno certo gli abruzzesi Straight Opposition a portare l’innovazione in quel mondo. Ma di sicuro sono tra quelli in Italia che sono riusciti al meglio a tradurre quell’estetica profondamente americana a metà tra l’old school e la modernità. Il disco è carico, la voce colpisce con un pugno nello stomaco, i coretti sono deliziosi e in generale ti fa venire voglia di spaccare tutto. Promosso a pieni voti.
“La Fine degli Uomini Faro” by Radura
1 ottobre
I Radura sono di Milano, per questo ci sono capitati più volte sotto gli occhi a qualche concerto in posti belli tipo il Ligera. La Fine degli Uomini Faro è il loro secondo lavoro, autoprodotto ed è estramamente carico di emozione, come da tradizione post hardcore. La potenza della voce urlata, viscerale, si aggroviglia con i suoni pieni, con i ritmi incalzanti e il risultato è estenuante, disperato e catartico.
“Leavers” by Regarde
6 ottobre
V4V Records, Epidemic, Wirtetap
Nonostante le contaminazioni emo, shoegaze, le varie tendenze e i dettagli, il punk rock alla base di tutto rimane protagonista anche se distrutto e ricostruito in chiave moderna. Leavers, il nuovo disco dei vicentini Regarde suona più o meno così. Last Summer è un instant classic. Poi ci sono quei testi estremamente relatable che ti colpiscono dritti al cuore ed è tutto bellissimo. Questo finisce sicuramente nella top 10 dei dischi dell’anno.