Di Elisa Susini
Se mi conoscete un minimo saprete che le reunion di quelle band che appartengono ormai troppo al passato mi entusiasmano fino a quando non decidono di mettersi a far uscire nuova musica. Preferisco i tour per chi è nato nel posto sbagliato o troppo tardi e non mai riuscito a vederle.
Gli Slowdive però erano i capi dello shoegaze e la loro ultima fatica risaliva al 1995; ho voluto lasciare loro il beneficio del dubbio e alla fine posso dire di aver fatto bene. Sono stata spazzata via da questo album. 45 minuti, 8 canzoni, e sembra di tornare fra la fine degli anni 80 e l’inizio dei 90.
Un disco che ti attira in una ragnatela di chitarre, riverberi, pedali e atmosfere nebbiose ma al tempo stesso cristalline.
Lo stile della band di Reading è rimasto del tutto intatto, d’altra parte erano loro i capitani di questo genere musicale, e le voci, naturalmente invecchiate, sono belle lo stesso. “Sugar For The Pill“, “Star Roving” e “Go Get It” sono i pezzi di punta.
Non ho ancora trovato il mio disco dell’anno, e siamo quasi a metà anno, ma questo è sicuramente tra i candidati.
4/5