Di Denise Pedicillo
Dopo aver provato a collegare un microfono professionale e super costoso a un iPhone e fallendo miseramente, abbiamo scambiato un po’ più di quattro chiacchiere con il quartetto modenese Cabrera durante il CRUDO Fest tenutosi il 2 aprile a Lugo. Mi piacerebbe dirvi che questa è un’intervista seria per parlare del nuovo album “Una Montagna In Casa” disponibile ora per DreaminGorilla, Out Stack, Screamore e Stay, ma sarebbe una bugia.
Partiamo con una domanda rompighiaccio: questo festival si chiama CRUDO fest. Preferite il prosciutto crudo o cotto?
Tutti: Crudo
Presentate la vostra band usando meno di 10 parole:
Fra: Emotiva
Nico: …mente [seguono risate generali]
Fra: no dai, emo, triste…
Nico: tutunz
Gil: I Cabrera sono il gruppo in cui suona Jason Cabrera
C’è qualche band all’ interno della line up con cui non vedete l’ora di condividere il palco?
Tutti: Con i Sitting non ci abbiamo mai suonato e sono dei cari amici quindi sì, siamo molto felici. Però anche gli Slander, marcovaldo, i Leute.. in realtà un po’ tutti!
Quali sono gli album a cui tenete maggiormente e che, di conseguenza, occupano un posto importante nel vostro cuore?
Fra: rispetto al disco direi l’ultimo dei Modern Baseball e Tiny Moving Parts, Celebrate sì!
Jason: anche io Celebrate!
Nico: per me i Castavet con “Summer Fences” e sicuramente anche io in questo periodo sono con “Celebrate”
Gil: beh per me è un casino, sono l’ultimo Cabrera e c’è troppa roba però i Delta Sleep, il penultimo album. Non l’ultimo, il penultimo.
Avete sicuramente tutti dei gusti molto personali che vi caratterizzano e che non necessariamente influenzano la band. Ascoltate qualcos’altro che poco c’entra con il genere che ascoltate?
Fra: allora io adesso sto ascoltando Lil Peep che è un tizio che fa trap
Nico: Piccolo Pippo
Jason: io sto ascoltando i Verdena, non c’entrano un ca**
Gil: per me sicuramente il punk rock in generale, anche se una punta di punk rock c’è sempre stata nei Cabrera.
Nico: io electric swing, in realtà sto ascoltando un po’ di elettronica in generale
Ultimo album ascoltato.
Fra/Nico: in macchina “Nebbia” dei Gazebo Penguins
Jason: anche noi in macchina abbiamo ascoltato “Nebbia” dei Gazebo!
Gil: io i Do Nascimiento
Cosa vi piace e cosa invece detestate della scena musicale della vostra città? C’è qualche fattore che potrebbe accentuarne i lati positivi o renderla migliore?
Fra: la cosa che mi piace è che ci sono un sacco di gruppi e un sacco di fermento musicale, un sacco di locali in cui suonare e anche a livello comunale un sacco di iniziative per far suonare in giro. Cosa detesto invece, beh un po’ di anni fa sentivo molto la rivalità tra band adesso c’è sempre ma forse la sento un po’ di meno. A me comunque la città piace, io sono innamorato proprio di Modena!
Nico: ma noi parlavamo musicalmente e musicalmente a me piace La Tenda.
Fra: beh ma anche la fermata 23!
Gil: musicalmente anche io dico La Tenda e musicalmente quello che non mi piace è il blues.
Jason: io sono d’accordo con Gil!
Qual è l’episodio più particolare, e che difficilmente dimenticherete, che vi è capitato a un concerto in cui avete suonato?
Fra: io mi ricordo a Sanremo la prima volta che siamo andati che ci saranno state 10 persone perché poi più di dieci persone non ci stavano e quando hai cantato “Tentacoli” c’era [anonimo per rispettare la privacy ma che chiameremo ‘amicone’] che ti ha abbracciato, c’è anche il video:
Nico: e la cosa divertente è che mi urlava “tanto non so il testo” e allora mi abbracciava.
Gil: io sono ancora al primo concerto, devo ancora suonare, ve lo dico più tardi!
Fra: c’era anche il tour corda rotta!
Jason: è vero, non so per quante date di fila a ogni live mi si rompeva la corda. Anche prima dei Get Up Kids!
Una cosa che va di moda ultimamente è il rosa sulle copertine degli album Emo. Secondo voi perché e di chi è la colpa?
Fra: la colpa è di Manuli
Nico: è sempre colpa di Manuli
Fra: la colpa è di Ocular e infatti a sto giro volevano farci la roba tutta rosa e colorata e gli abbiamo detto di no che la volevamo scura. Volevano fare il cervo rosa anziché bianco! [super risate]
Nico: ci avevano fatto tutte le possibilità di colori, non c’era solo il rosa…
In che modo siete entrati in contatto con il mondo del emo?
Fra: io ho ascoltato i Gazebo, “Raudo”, e poi dopo i Castavet con “Summer Fences”
Nico: i Tokio Hotel. No seriamente, sempre “Summer Fences” dei Castavet, quel cd lì mi ha cambiato abbastanza la vita.
Gil: per me i Matchbook Romance
Jason: Castavet e American Football
Qual è stato il primo concerto a cui siete stati?
Fra: questa è crudele! Mia mamma mi portava a vedere Francesco Renga poi mi ricordo che i miei mi portavano a sentire i Negramaro però il primo concerto a cui sia mai stato non me lo ricordo ci penso…
Nico: i REM, l’ultimo concerto che hanno fatto in Italia prima di sciogliersi a Bologna nel 2006 all’Unipol. Ho pianto.
Gil: io probabilmente una band emergente di cui non mi ricordo nulla nella vecchia Tenda quando era ancora nella piazza in centro.
Jason: Rage Against The Machine allo stadio di Modena, in mezzo ai camionisti che pogavano.
Nico: e qua piovono le bombe!
Fra: ho anche la scelta più figa, che poi è il concerto più serio, e sono i Foo Fighters.
Allora, il vostro prossimo album si chiama “Una Montagna In Casa”; in “Giraffa” dite che non volete arrampicarvi dove sapete che non potete respirare, però due anni fa dicevate che “Da qui si vede tutto”; Possiamo dire che i Cabrera sono ossessionati dall’altezza. Secondo voi quindi è meglio avere una visione generale delle cose dall’alto o essere parte delle cose stesse?
Fra: essere parte delle cose stesse perché quando vivi le cose dall’alto non è che le vivi tanto.
Nico: allora c’è da dire che in “Giraffa” il testo parla chiaramente di qualcosa di irraggiungibile quindi sono due concetti un po’ diversi. Uno è “Dirupo” che è da qui si vede tutto mentre quando noi parliamo di “Giraffa” parliamo comunque di un’altra cosa.
Fra: si è vero sono due argomenti un po’ diversi, se devi andare a parlare di come sono nati i testi sono due campi diversi.
Nico: noi continuiamo ad avere una visione molto ampia da qui. Noi da qua vediamo veramente tutto, da qua si vede anche un ca** di panorama della madonna.
Fra: ma non è vero, ci sono solo campi! Comunque io dico esserci dentro alle cose più che guardarle dall’alto.
Nico: okay, no io dico l’altro ma non guardare le cose dall’alto in basso ma avere una visione da un’angolatura diversa rispetto allo starci dentro.
Fra: ma non è detto che poi le capisci se non ci stai dentro secondo me.
Nico: voi avete qualche idea ragazzi?
Gil: ah boh, lo avete scritto voi il brano.
Fra: allora “Dirupo” è nato da un sogno che ho fatto quando sono andato in Africa due settimane e stavo completamente strippando e avevo fatto questo sogno assurdo in cui ero su un dirupo e vedevo i mostri nell’oceano e quelle cose lì. Invece l’altra, “Giraffa”, è nata per una relazione che è finita quindi capisci che sono due cose un po’diverse.
Ocular ha curato tutta la parte visual di questo vostro nuovo capitolo, com’è nata la collaborazione?
Fra: la collaborazione è nata perché ci venivano a sentire ai concerti. La prima volta è stata al Rock N Roll di Milano, c’era Luca.
Nico: c’era anche Tommy dei Poets, c’era tutta quell combricola di persone molto simpatiche.
Fra: e poi sono molto bravi, cioè noi abbiamo dato loro carta bianca del tipo “fate come volete” ed è venuto bello bello.
Nico: loro ci sanno veramente fare, poi ovviamente erano aperti a critiche quindi metti che ci fosse stato qualcosa che non andava bene ci saremmo venuti incontro.
Fra: poi alla fine hanno fatto tutto quello che volevano fare e ci è andato benissimo.
Vi siete affidati a Ocular anche per il video di “Una Montagna”. Non pensate che il video sia più bello della canzone stessa?
Fra: eeeeeeeeeeeh bah, sì. Sì, il video è più bello della canzone e non è la canzone più bella del disco.
Nico: no assolutamente, c’è da dire che gli animaletti possono un attimo depistarti, possono un po’ stonare tra virgolette ma il video obiettivamente, se vogliamo parlare di quella canzone, è più bello.
Fra: perché è un opener! È nato tutto un po’ così, cioè noi dovevamo mettere sto pezzo con un video grafico e nel frattempo dovevamo fare il video quello serio live di “Giraffa” perché il nostro singolo sarebbe stato quello. Poi è successo che comunque non avevamo tempo per fare il live, avevamo cambiato bassista quindi fai vedere tutti e tre? Ne fai vedere quattro? ecc… quindi alla fine abbiamo deciso di lasciare il brano solo così.
La regia mi dice che questo album è più arrabbiato, cosa è cambiato nei Cabrera che vi ha fatto arrabbiare così tanto? (spoiler: in realtà la regia ero io)
Fra: davvero più arrabbiato? Chi te lo ha detto? Ma davvero pensi sia più arrabbiato? Che bella questa cosa! Bella questa opinione perché ad esempio io non lo vedo più arrabbiato.
Nico: non so se è uguale per tutti, ma almeno io lo vedo più dolce e più felice.
Fra: e invece ascoltandolo tutto a me è sembrato molto più cupo dell’altro, soprattutto come testi. Non lo concepisco come album arrabbiato però mi fa piacere!
Nico: per certi concetti sì! È una cosa interessante questa, ci dovremmo discutere un bel po’.
Chi scrive di solito i testi delle canzoni e come trovate l’ispirazione?
Fra: i testi li scrivo io.
Nico: e si droga pesantemente.
Gil: si droga tantissimo, a volte non riusciamo a provare.
Nico: ci sono delle volte in cui devo guidare io altrimenti lui non ce la fa.
Fra: comunque li scrivo veramente io e sono ispirati da un po’ tutto quello che mi capita durante la giornata, soprattutto la sfiga direi.
Nic: sì, anche io direi che i testi dei Cabrera sono ispirati dalla sfiga.
Avete subito un cambio di lineup, come ne ha risentito il vostro modo di esibirvi live?
Fra: ancora non lo sappiamo, questo è il primo live quindi lo sapremo oggi! È da gennaio che proviamo insieme e si è imparato due dischi.
Gil: io ho tanta paura. Devo ancora suonare ma sono terrorizzato. Sono pronto ma sono terrorizzato.
Fra ha anche un altro progetto (One Glass Eye) e fa sempre un sacco di cover. Quale cover farebbero invece i Cabrera?
Fra: i Cabrera non hanno mai fatto una cover, cioè le facevano prima ma adesso no.
Gil: la sigaretta elettronicaaaa.
Nico: io rifarei “So long, Lonesome” degli Explosion In The Sky, così a caso perché è la prima canzone che mi viene in mente se no anche qualcosa dei Tiny Moving Parts.
Fra: eh ma chi la sa suonare una cosa dei Tiny Moving Parts!?
Nico: Jason! Tu canti e Jason suona la chitarra!
Fra: non siamo proprio una band da cover secondo me. Abbiamo finito di fare le cover.
Gil: fare le cover è brutto!
Fra: a me piace! Però con la band è una sbatta, devi riarrangiare tutto.
Nico: dai raga, facciamo “Albachiara” di Vasco Rossi e non se ne parla più.
Fra: “Stupido Hotel” sarebbe bellissimo!
Se doveste creare uno slogan per invogliare la gente a venire a un vostro show, cosa direste?
Gil: birra gratis!
Nico: questo è trarre in inganno la gente.
Gil: poi una volta che sono qua vabbè oh la delusione oppure “è finita” come in tutti gli open bar.
Fra: musica mega pesa.
Nico: questa comunque è la domanda più difficile a cui abbia mai dovuto rispondere, cioè l’esame di terza media non era così difficile. Da qui si vede tutto ragazzi!
Questa è la domanda di rito che noi di Aim A Trabolmeicher poniamo a tutti i nostri intervistati: Cosa ne pensate delle uova?
Fra: ah la fate sempre questa! Le uova non le mangio tanto spesso. Tu scoreggi male con le uova.
Nico: sì, io sto malissimo se mangio le uova ed è per quello che non le mangio da un po’. Dopo sto davvero male però sono buone.
Gil: le uova spaccano! Sono un ottimo ingrediente.
Nico: a me vengono in mente i video di How To Basic.
Gil: se non ci fossero le uova non ci sarebbe la carbonara. Riflettiamo.
Nico: ma è venuto prima l’uovo o la gallina?