di Michela Rognoni
“La capacità di avere un contatto empatico col pubblico è importante, voi invece siete troppo presi da voi stessi per far caso a questa cosa (…) penso che in voi ci sia più forma che contenuto”.
Lo confesso amici: da quando lo fanno su Sky, X Factor lo guardo ogni anno (la mia stagione preferita è stata quella con il grande maestro punk prima di me, Enrico Ruggeri).
Ma mai mi era capitato di voler andare a vedere dal qualcuno che ne ha fatto parte, anche se solo per le audizioni – fatta esclusione di An Harbor dello scorso anno ma non è che le cinquemila volte in cui l’ho visto stessi proprio andando a vedere lui quindi non conta (tra l’altro a lui Fedez aveva detto che “è stato solo antipatico alle persone” quindi probabilmente è un vizio quello di scambiare la consapevolezza di sé per antipatia…) -.
Quando i The Van Houtens hanno suonato il loro inedito “John Frog (Giovanni Rana)” ho pensato: “lol Ok”. Quando hanno suonato la cover di “Jet Boy Jet Girl” mi sono innamorata. Ovviamente hanno ricevuto solo fischi per quella performance, ma me lo aspettavo dato che a me piacciono solo cose che al resto del mondo fanno cagare.
Da quel momento in poi ho sperato che non entrassero nel programma, perché sappiamo bene come funziona: quelli bravi che non entrano nel programma si sono presi la visibilità e cominciano a fare i concerti in giro per l’underground locale/nazionale, quelli che sono bravi ed entrano nel programma sono costretti a fare le cover noiose dei coldplay e se arrivano abbastanza vicini alla fine poi ci sono le persone che scrivono le canzoni al posto loro e finiscono ad aprire i concerti tipo dei Modà e quindi smettono di interessarmi.
Grazie al cielo i The Van Houtens sono stati cacciati fuori a pedate dal Fedez e infatti il 6 Novembre eccoli a suonare al Circolone di Legnano, casa di molte delle serate più a caso della nostra vita – tipo di quella in cui abbiamo aspettato QUATTRO ORE per intervistare la ginger diva -, per il loro primo concerto con la rinnovata formazione.
Ma partiamo dall’inizio, perché sarei una merda a non parlarvi degli opener, i Pagliaccio, di cui però non posso parlarvi più di tanto perché ho sentito solo tipo gli ultimi tre pezzi perché essendo andata al concerto col mio moroso sushi boy (che è come il pizza boy però al posto della pizza consegna il sushi) mi sono dovuta adeguare alle sue esigenze lavorative.
Pagliaccio comunque non fa ridere, perché i pagliacci non fanno ridere, fanno un po’ paura, sono un po’ creepy. Però suonano bene e distribuiscono i campanelli delle biciclette ai loro concerti. Poi avevano anche dei papillon bellissimi. Suonano anche forte forte tipo gli Slipknot (cit.)
Più delle canzoni mi è piaciuto il discorso sull’ultimo pezzo, quello in cui si presenta la band. é stato lunghissimo ma divertente. Sono state dette un sacco di parole ma erano parole giuste. E tutto sembrava abbastanza casuale ma da alcuni piccoli dettagli si riusciva a capire che non lo era.
Hanno un album fuori, si intitola “Eroironico”, ascoltatelo.
Durante il cambio palco, quando di solito si mettono quelle canzoni che sanno tutti tipo bo La Macarena (no non è vero) si sono sentite la cover dei Muppet’s di Bohemian Rapsody e altra roba pazzerellona di questo tipo.
Poi la band inizia a suonare un brano strumentale in assenza dei due frontman ma essendo che il Circolone insomma non è, che ne so, l’Alcatraz e quindi per salire sul palco devi per forza di cose devi passare tra il pubblico, vedendo la Karen fare avanti e indietro per ben due volte si intuisce che l’Alan si sia perso da qualche parte, ipotesi confermata in seguito, dopo che i due finalmente salgono sul palco e l’Alan annuncia che deve fare l’assolo che poi è Fra Martino Campanaro.
Finalmente tutti i The Van Houtens sono sul palco e cominciano a suonare i brani estratti dai loro due lavori, un album, “Flop” ed un’ EP “Britalian”.
La Karen è al centro del palco col suo basso, un vestito scintillante ed un sorriso scintillante e fa diventare tutti più felici con gli strumenti pazzerelli e la sua vocina acuta e cristallina che contrasta nettamente con quella cruda e rock ‘n’ roll del fratello. Per metterla in termini di Teletubbies, lei è il sole sorridente mentre lui è il buffo aspirapolvere.
Gli altri musicisti sono fenomenali, il chitarrista solista ha anche una maglia con la union jack dai che festa!
Sanno anche suonare ecco, sì, suonano tutti molto bene.
Suonano brani allegri e freschi come “I Want To Tell You”, “Copacabana” e “Mississipi Mick” e se voi pensate che il Britalian (cantare un po’ di parole in inglese ed altre in italiano con disinvoltura) sia una stronzata provate a farlo e a pronunciare correttamente in entrambe le lingue senza confondersi. é una faticaccia!
E tra un brano e l’altro si comportano molto spontaneamente tra di loro e coinvolgono il pubblico elencando tutti i paesi del circondario, insultandolo per finta, insultandosi tra di loro, facendo dell’autoironia sull’esperienza ad X Factor e con i più consueti “alzate le mani”, “cantate il la la la”, “ragazze venite qua davanti e fate un po’ di ginnastica”.
Su “Paper Plane” che “è la storia di uno che fa un aeroplanino di carta e poi muore” viene addirittura costruito e lanciato un aeroplanino di carta (che ora è in mio possesso e me la meno tantissimo che poi quando sono famosi lo rivendo ad un prezzo disonesto su ebay).
C’è anche un momento acustico in cui viene suonata una canzone che non è in nessun album e poi non mi ricordo, ma la cosa importante è che in questo momento si può apprezzare ancora di più la complicità tra i due fratelli che, insomma, è anche quella a dare spettacolo, non solo gli occhiali buffi e la musica folkeggiante.
Dopo questo momento, la band risale sul palco ed arriva Giovanni Rana (non nel senso che arriva proprio lui a fare il fan superfan, nel senso che suonano quella canzone…) e tutti cantano il chorus perché X Factor come vetrina funziona un sacco.
Si chiude con Robert Downey Junior se non ricordo male il che è probabile perché sono vecchia.
Conclusione: i The Van Houtens fanno cagare non andate a vederli. No non è vero, sono bravi musicisti che fanno musica particolare e coinvolgente, vi fanno ridere se siete tristi e vi fanno ridere di più se già siete felici, sono l’anima della festa e quella del contatto empatico è una cagata colossale.
I tortellini sono per la maggior parte carboidrati. Ad ogni grammo di carboidrati corrispondono 4 calorie.
I The Van Houtens sono fatti per la maggior parte di forma? bè come ci insegnano le informazioni nutrizionali scritti sulle confezioni dei tortellini, ad ogni grammo di forma corrispondono 4 calorie di sostanza.