EMILY AND ROMAIN PT III: Interview with Nuke Crew

emily and romain part iiiIn pieno hype per l’Emily & Romain pt. III di questo sabato, abbiamo fatto una cosa inaudita: abbiamo intervistato un rappresentate (sta a voi indovinare chi è) di Nuke Crew, in poche parole uno degli organizzatori dell’evento…
Credo sia la prima volta che esploriamo i retroscena dei concerti, quindi avremmo potuto fare un’intervista della madonna, interessantissima, piena di particolari, e invece no perché andrebbe contro la nostra immagine di re del cazzeggio.

Prima di tutto come descrivereste l’Emily and Romain part III in tre parole (visto che è part III mi sembra giusto)? 

Solo presa bene.
Perché il tutto partirà alle quattro del pomeriggio (piccola rettifica sull’orario per rendere il festival meno dispersivo) con esposizioni, skate per poi arrivare alle sei e incominciare a suonare. Si farà poi una pausa per permettere a tutti di mangiare e sbevazzare tranquillamente e per spezzare anche un po’ i ritmi della serata, se no si rischia che non ci si goda al massimo tutte le esibizioni.

Nell’evento dite di voler far vedere a Milano e Roma che non sono solo loro a comandare, ma in realtà Bologna è sempre stata anche lei una sorta di epicentro per il genere pop punk, non trovate?
Cosa c’è che non va in Bologna secondo voi?

Con Nuke stiamo cercando di ricreare la scena a Bologna e di smetterla con le faide e rivalità tra band. Cerchiamo di aiutarci tutti. L’Emily & Romain è stata un’idea degli One Last Yard che l’avevano già fatto nelle due edizioni precedenti (a cui avevano suonato anche Well Planned Attack, Raise Your Fall, Nobody Will Care…) a San Lazzaro di Savena, qua a Bologna, in un locale. Poi essendo organizzato in modo un po’ amatoriale l’abbiamo un po’ accantonato. Adesso l’idea è stata ripescata perché insomma, è una figata l’idea di poter riunire tutte le realtà possibili immaginabili su un palco decente, in un locale decente che può contenere tante persone con tanti banchetti. L’abbiamo proposta ai Daylight e per caso cascava anche in concomitanza col loro tour, quindi hanno accettato ed è già un traguardo, perché a Bologna per il pop punk non si era mai visto niente e nessuno.
Speriamo più che altro che ci sia una grande partecipazione.
100 persone almeno, sarebbe un inizio. 100 persone che dicano ad altre 100 persone che, cazzo, a Bologna si è smosso qualcosa.

Parliamo un po’ delle otto band che suoneranno: sono tante, vero? Come le avete scelte? Non avete paura che defechino sui muri tipo Il Volo conoscendo i soggetti? (Non vogliamo diffamare nessuno con questa affermazione)

Beh, nell’organizzazione ci sono i Nobody Will Care e i One Last Yard aiutati dal resto della crew (membri di Damned City, The End at the Beginning ecc.). Le band sono tante ma stiamo dando il 100% per fare le cose bene. Abbiamo le band più attive della scena pop punk sul palco. Non tutte… cioè, io le avrei volute chiamare tutte ma avremmo fatto un festival da 40 band e sarei impazzito.
Questo deve essere un punto d’inizio per permetterci di legare tra di noi, trovare endorsement, deve crearsi un aiuto, un supporto continuo e soprattutto bisogna divertirsi. Otto band sono tantissime, sì, è difficilissimo star dietro a tutto.
Non ho paura che defechino sui muri perché so che al massimo Tim si sbratta addosso o Manuel ruba qualcosa, ma lo perquisisco prima di uscire. Avevo pensato anche di chiamare Il Volo che magari facevano gente…

E dei Daylight cosa ci dite?

I Daylight sono mega-attivi, hanno visto mezzo mondo e sono persone d’oro. Noi abbiamo avuto la possibilità di conoscerli a Roma la sera che gli hanno rubato tutto e anche la sera dopo quando gli abbiamo prestato i nostri personal. Sono persone prese bene, sempre positive, con pochissime richieste/pretese e disponibilissime. Pensa che prima di venire la prima volta in Italia si sono ascoltati tutte le band con cui avrebbero suonato.

Ecco, adesso ditecelo in catalano.

No, in catalano non lo so… cosa so dire in catalano?

Ma voi se andaste a Barcellona ordinereste la paella o tapas?

Io quest’estate sono stato a Barcellona e ho ordinato sia tapas che paella… paella nera, col nero di seppia, megabuona… alla Barceloneta in un posto megafigo, ho pagato megapoco, ho mangiato come una scrofa e ne è rimasta lì anche mezza…

E alla band offrirete pizza o i tortellini (o la pasta al ragù)?

Non so quale sia il menù, so solo che dobbiamo cucinare noi, quindi di sicuro non saranno tortellini. La pizza era un sacco mainstream… già le band che abbiamo chiamato suoneranno quasi sicuro al College Party e già lì mangeranno la pizza… noi faremo la pasta.

Cosa vi aspettate dalla giornata?

Mi aspetto tante persone ubriache, prese bene e che supportano i gruppi. Vorrei una serata dove alla fine ci sono ancora tutti, dove la gente dice “cazzo, fino a domattina, finché non muoio rimango qua e supporto tutti!”.

Cosa coinvolgerà di più secondo voi: lo skateboard, le band o il beerpong?

Le band secondo me saranno l’attrazione principale, il beerpong abbiamo già provato a proporlo ma non è andato molto perché essendoci un concerto tutti vogliono ascoltare. Lo skate sarà più d’apertura, il focus deve essere più sulle band e sugli stand.

Ultima domanda: chi sono Emily e Romain?

Sono due brutti soggetti, due tipe bruttissime, Emila e Romagna, che hanno dato il nome alla nostra regione e visto che già erano brutte e con due brutti nomi, noi gli abbiamo dato due nomi brutti in inglese e ci abbiamo chiamato il fest che però sarà una cosa bellissima.

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