“Friday 13th” by Bruise Gretel

Di Ilaria Collautti

bruise-gretel_friday-13Per la sezione “Potere alle donne”, oggi mi ritrovo a parlare delle Bruise Gretel, quartetto tutto femminile made in Livorno nato ufficialmente nel 2012, dopo numerosi cambi di genere e di formazione. La band ha pubblicato nel marzo 2014 il primo EP Friday 13th, un disco di quattro tracce energiche grunge/punk perché, come diceva Hilary Duff, “Hey boys are you ready for the shock, I’m living proof, the girls can rock”.

Il disco si apre con il giro di basso di “Carrot”, a cui a poco a poco si aggiungono gli altri strumenti; una tipica traccia grunge un po’ grezza e lineare ma che dopotutto scorre senza problemi. Segue “Dinosaurs and mosquitos”, probabilmente il brano con il ritornello più catchy insieme alla successiva “All the pretty (pretty) things”, la canzone più energica e dai toni più allegri dell’EP.

A chiudere il primo lavoro delle Bruise Gretel c’è la lenta “My recurring dream”, che è forse la canzone che mi è piaciuta di meno; il giro di accordi, la linea vocale e a tratti la voce stessa, mi ricordano qualche vecchio pezzo dei Tokio Hotel (nel bene e nel male). Non mi è piaciuto per niente l’assolo che parte circa a metà canzone, mi sembra poco definito, più “improvvisato” e in alcuni punti è totalmente sovrastato dagli altri strumenti. Ho apprezzato invece il finale della canzone, reso molto più aggressivo dalla voce graffiante.

Friday 13th non è esattamente ciò che ascolterei tutti i giorni, tuttavia i brani sono nel sound del grunge/punk e ciò rende l’EP uniforme. Ma forse è proprio questa semplicità, linearità, banalità e ripetizione degli accordi – tipica del genere – che può far risultare il disco un po’ noioso: le canzoni hanno tutte la stesa struttura e ciò le rende prevedibili (ad esclusione di “My recurring dream” che, a differenza delle altre, cresce di intensità). In conclusione Friday 13th non è male, la qualità – per essere stato registrato in presa diretta – è accettabile e come primo lavoro le Bruise Gretel sono andate bene, ma preferirei sentire qualcosa di più costruito e meno banale.

 

BEST TRACK: All the pretty (pretty) things

VOTO: 2,5/5

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