Di Ilaria Collautti
Seguo Charlie Simpson da più di 10 anni e l’ho visto cambiare ogni genere musicale nel corso della sua carriera. Dai Busted, ai Fightstar, fino alle atmosfere calde e acustiche del suo progetto solista che, già dal primo album del 2011, mi ha incuriosita e sorpresa piacevolmente.
Ad inizio agosto del 2014, l’inglese Charlie Simpson ha finalmente pubblicato “Long road home”, secondo full length del solo project semi acustico, un album di 11 tracce.
L’intero disco è ben strutturato, con le sue canzoni più ritmate e allegre come la title track e opener “Long road home” e quelle più calme e malinconiche come “Winter hymns”, tutte caratterizzate da un’armonizzazione vocale che mi fa impazzire. Lo stile si adatta perfettamente al tono di Charlie, rendendo l’album piacevole da ascoltare e per niente noioso, nonostante al primo ascolto distratto possa sembrare che le canzoni siano tutte uguali. Personalmente, la prima metà dell’album mi è piaciuta molto di più rispetto alla seconda, in cui le tracce si assomigliano di più tra loro.
Se la mia vita fosse un film e in una scena mi trovassi sulla spiaggia al tramonto, come soundtrack potrei scegliere un qualsiasi brano di “Long road home” per il senso di quiete, tranquillità e pace che mi trasmette.
Sono molto soddisfatta di questo album; avendo osservato la crescita di questo artista, posso dire che credo abbia finalmente trovato il genere e lo stile fatto su misura per lui e per il suo timbro vocale molto particolare. Thumbs up per Charlie!
BEST TRACKS: Would you love me any less, Comets
VOTO: 3+/5