Di Dalila Carriero
Ahime questa recensione (?) si è fatta aspettare un bel po’ come ogni rispettabile individuo di sesso femminile in quanto si basa su cinque affascinanti donne d’oltremanica che prendono il nome di One Direction.
Il DVD vuole far vedere al mondo che cinque bei figliuoli non sono solo in grado di distruggere le aspettative in campo maschile di ogni ragazza ma anche, e soprattutto, attribuirgli quel talento e genuinità che troppo spesso vengono messi erroneamente in secondo (anche terzo o quarantacinquesimo) piano.
Niall Horan, conosciuto per la sua insaziabile fame e l’addominale sempre in crescita; Zayn Malik, il ragazzo dallo strano vocabolario e che sospettiamo prima o poi venga arrestato per possesso di sostanze stupefacenti; Liam Payne, l’essere vivente più sensibile al mondo soprannominato degli altri quattro soggetti ‘Daddy Direction’ in quanto unico membro dotato di QI; Louis Tomlinson, the sassy queen, unica e inimitabile fashion icon innamorato perdutamente di Harry Styles, last but not least della band il più ‘loWwWaTo’ e recentemente affetto dalla malattia del 2012 chiamata Instagram, si apprestano quindi a regalarvi quasi due ore di pura festa in cui l’unico pensiero che hai è “dopotutto il mondo è un luogo bellissimo, amiamoci tutti”.
La scaletta prevede le hit di maggior successo e moltissime tracks del loro album d’esordio ‘Up All Night’ che ha regalato alla band il primato nella storia come unica band del Regno Unito a piazzarsi al primo posto nella Billboard americana.
I cinque fanciulli dimostrano come ci sappiano assolutamente fare non solo nei propri pezzi (a cui hanno contribuito alla scrittura assieme ad autori come Kelly Clarkson e ‘ginger Jesus’ Ed Sheeran), ma anche nelle cover suonate semplicemente con chitarra acustica, voci e talento di canzoni come ‘Valerie’ della compianta Winehouse, ‘Stereo Hearts’ dei nostri amiconi Gym Class Heroes o ‘Use Somebody’ dei fenomenali Kings Of Leon dove le cinque voci si assemblano talmente bene facendo risaltare le particolarità vocali dei cinque esserini.
Con uno show interamente live i ragazzi, quindi, senza ricorrere ad improbabili e oscene coreografie molto ‘90s o effetti visivi improbabili, riescono a mantenere il palco come una band che è nel giro da tempo, senza invidiare nulla ai gruppi precedenti o egocentriche e presunte boyband odierne (riferimenti NON casuali) dimostrando come cinque ragazzi se trainati da una genuina amicizia e voglia di fare ciò che si ama per la gente che apprezza possano arrivare ovunque nonostante stiano ancora attraversando la pubertà, ma come direbbero queste cinque UK queens “they say we’re too young, let them say what they want”.